Mamma Roberta vuole riabbracciare la sua Valeria
La figlia le è stata tolta dopo aver vissuto per un po’ di tempo anche in una comunità della città
Nel cuore di mamma Roberta, che si è vista strappare via il proprio figlio, non si spegne mai la speranza di ritrovarlo. È il caso di una donna coraggiosa, il cui appello disperato sta cercando di raggiungere ogni angolo d'Italia. Un tam tam di messaggio e post sui social che arrivano anche a Crescentino dove la donna ha vissuto, insieme alla sua piccole, per un po’ di tempo.
Mamma Roberta vuole riabbracciare la sua Valeria
Nel post la mamma racconta la loro vita insieme, con la bimba nata l’11 maggio del 2006 in ospedale a Torino. Sceglie il nome di Valeria, le dà il suo cognome perché è una ragazza madre, il padre l’ha abbandonata prima della nascita.
Dopo il parto, le difficoltà economiche hanno iniziato a tormentare questa giovane donna, aggravate dalla perdita del lavoro e dallo sfratto che l’ha costretta a cercare rifugio e sostegno dai servizi sociali. Così inizia il loro percorso all’interno delle comunità, prima a Torino e poi a Crescentino.
Da quel momento in poi, la vita ha preso una piega ancora più dolorosa: madre e figlia sono state separate e la madre poteva vedere Valeria solo in luoghi protetti a Torino.
La triste storia
Il colpo più duro è arrivato nel 2011, quando le è stata portata via definitivamente senza darle alcuna informazione su dove si trovasse o come stesse la bambina.
«Nonostante tutti i tentativi legali intrapresi, compresa la nomina di due avvocati, non sono riuscita a riprendermi mia figlia, complice la sua situazione economica precaria che non le ha permesso di ottenere il sostegno legale adeguato» sostiene la donna sui social.
Oggi, dopo anni di sofferenza e incertezza, questa madre non ha mai smesso di cercare Valeria. Ora che la figlia è maggiorenne, il suo desiderio più grande è quello di poterla riabbracciare, sapere se sta bene e se è felice. Vuole raccontarle che non ha mai rinunciato a lei, nonostante le difficoltà e il dolore che la vita le ha inflitto.
«Condividete il mio appello, aiutatemi per favore». Non cerca vendetta o risarcimenti, ma solo l’opportunità di riabbracciare la figlia che non vede da anni e a cui non ha mai smesso di pensare.
Il suo appello è un richiamo a tutti coloro che potrebbero conoscere Valeria o avere informazioni utili. La solidarietà umana può fare molto, e ognuno di noi può contribuire condividendo questa storia.