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Ruba il bancomat al padre e poi fugge con in auto le «ceneri» della mamma

L’incredibile vicenda che vede coinvolto un chivassese, ora residente a Caluso, raccontata da «Chi l’ha visto?»

Ruba il bancomat al padre e poi fugge con in auto le «ceneri» della mamma
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Tecnicamente, quella raccontata la scorsa settimana da «Chi l’ha visto?» non è una scomparsa, ma resta comunque la vicenda assurda e surreale di un ragazzo, residente a lungo a Chivasso e da un paio d’anni in una frazione di Caluso, che da settimane è «irrintracciabile» dopo aver rubato bancomat e auto al padre Claudio, ricoverato in ospedale in Emilia Romagna.

Ruba il bancomat al padre

Tecnicamente, quella raccontata la scorsa settimana da «Chi l’ha visto?» non è una scomparsa, ma resta comunque la vicenda assurda e surreale di un ragazzo, residente a lungo a Chivasso e da un paio d’anni in una frazione di Caluso, che da settimane è «irrintracciabile» dopo aver rubato bancomat e auto al padre Claudio, ricoverato in ospedale in Emilia Romagna.

E poi fugge con in auto le «ceneri» della mamma

E sull’auto, a rendere ancora più incredibile l’intera storia, le ceneri della madre Dora, scomparsa 41 anni fa.
Il padre, infatti, si era risposato, e dopo la separazione dalla nuova compagna non poteva certo lasciarle i resti della prima moglie, Dora, scomparsa giovanissima nel 1983: da qui la decisione di lasciarle in macchina in attesa di trovare una nuova sistemazione. Poi il malore, e la sparizione dell’auto, una vecchia Fiat Bravo di colore grigio (senza assicurazione), ha fatto precipitare le cose.

A contattare la redazione della notissima trasmissione Rai condotta da Federica Sciarelli, che nel tempo si è occupata di numerosi casi anche nel chivassese, la sorella di Claudio, Maria Rosaria, residente a Busto Arsizio.
Il nipote non lo nomina mai, anche perché come detto non è scomparso, ma con grande lucidità e fermezza ricorda di come dopo due giorni accanto al padre il giovane sia scomparso con bancomat e auto. Il pin, a quanto pare, lo avrebbe recuperato dal telefono del genitore, un’abbinata che gli avrebbe permesso di prelevare 1700 euro (la pensione di luglio e agosto) prima di svanire nel nulla.

Le parole della zia

«Sappiamo che è vivo - ha spiegato Rosaria - ma vogliamo comunque rintracciarlo affinché dia spiegazioni. Ha sempre trovato scuse, parlando anche della recidiva di un tumore, ma non è certo un ragazzo malato».
Stando ad alcuni ricerche, tramite la banca, quei soldi sarebbero stati spesi tra divertimenti e notti in albergo.
Anche l’auto sembra essere svanita nel nulla dopo essere stata recuperata nel punto in cui Claudio aveva avuto un malore, e a nulla sono valse le ricerche che avrebbero coinvolto anche gli agenti della Polizia Locale di Chivasso: quella targa, non sarebbe stata catturata da nessuna delle telecamere di sorveglianza presenti in città.
«Mio nipote sapeva di avere le ceneri di sua mamma in macchina - ha proseguito Maria Rosaria - e mi ha detto “Zia ci penso io, le tengo a casa mia”. Ma quale casa, non si sa dove viva. Ho provato a chiamarlo più volte (anche avvisandolo che avremmo chiamato Chi l’ha visto?), ma il telefono suona e poi scatta la segreteria. Non si è nemmeno informato delle condizioni di suo padre.
Sono andata dai Carabinieri, ma non essendo scomparso non possono fare nulla se non procedere dopo una eventuale querela di parte».

L'appello

Dalla famiglia, quindi, l’appello al nipote di farsi vivo, anche perché tra un paio di settimane Claudio (che nonostante le difficoltà ha detto alla redazione di voler ritrovare le ceneri della sua Dora) tornerà a casa ed avrà bisogno, tra le altre cose, anche della sua auto.
Come detto l’ultimo indirizzo del giovane era Caluso, e di conseguenza ci sono buone possibilità che si trovi in Piemonte.

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