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Nido senza cucina, «Noi avevamo optato per il pasto veicolato»

L’intervento di Caminotto

Nido senza cucina, «Noi avevamo optato per il pasto veicolato»
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E’ proprio l’artefice dell’asilo nido, colei che desiderava tanto realizzarlo nel corso del suo mandato amministrativo che risponde a tono al sindaco Rosanna Giachello.

«Noi avevamo optato per il pasto veicolato»

Daniela Caminotto, ex assessore all’istruzione e oggi capogruppo d’opposizione, spiega: «Riguardo la cucina è l'unico ambiente che è stato lasciato com'era. La soluzione, per evitare un'ulteriore spesa, è il pasto veicolato. Si tratta soprattutto di pappe, è una modalità di somministrazione in uso in molti nidi. Potranno essere utilizzati microonde e frigo e ciò che normalmente si adopera in una cucina casalinga».

Questione arredi

«Il nido è vuoto perché circa gli arredi, l'intenzione era quella di confrontarsi con la ditta che avrebbe preso in gestione la struttura. - spiega ancora Caminotto - Sono sicuramente più esperti nella scelta di mobilio adeguato alle esigenze.
In relazione alla porta è una modifica richiesta dall'Asl proprio al fine di ottenere le autorizzazioni. Ovviamente va fatta, mi ero recata all'Ente proprio qualche settimana prima delle elezioni per discutere di questo».

Il servizii

Caminotto interviene anche sulla gestione del servizio: «Non si è mai pensato di fare un nido comunale, ma di darlo in locazione. Pertanto non è stata messa a bilancio nessuna cifra di gestione. La responsabile dell'ufficio tecnico aveva fatto una stima delle spese di gestione in quanto già richiesta da alcune cooperative interessate. La cifra a me comunicata in primavera, non è la stessa riferita dal sindaco, ma inferiore di circa 100mila euro. Può darsi che non fosse corretta prima, non entro nel merito. Sia per questo che per il bando di affidamento, avevamo già incontrato un paio di volte in primavera la dottoressa Roberta Colavitto di Chivasso, insieme anche al segretario comunale. Sul costo della struttura, negli 800 mila euro di cui parla la sindaca, sono inclusi i 500 euro spesi dalla lei stessa per fare la struttura».

«Noi abbiamo successivamente partecipato a un bando PNRR e ce ne sono stati assegnati altri 200mila euro - conclude - Con quelli, abbiamo fatto le modifiche per trasformarlo in nido. Riguardo al fatto che la sindaca non condivida questa scelta, mi viene solo da dire che se avesse fatto l'opposizione anziché dimettersi, sarei personalmente stata disposta ad accogliere altre proposte e a discuterle. Il confronto è essenziale, peccato che non ci sia mai stato e non per nostra volontà. Sono certa che i verolenghesi apprezzeranno questo nuovo servizio non appena verrà istituito. Auguro quindi buon lavoro all'amministrazione».

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