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Via Mezzano è terra di nessuno: degrado negli orti senza controlli

Stando al regolamento la vigilanza spetta agli uffici di Palazzo Santa Chiara e alla Polizia Locale

Via Mezzano è terra di nessuno: degrado negli orti senza controlli
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«Articolo 15, vigilanza e sanzioni: il personale comunale incaricato ovvero gli organi di Polizia effettuano l’opportuna vigilanza anche tramite l’accesso all’interno del lotto. La violazione del presente Regolamento comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25 a euro 250. Dopo tre richiami scritti l’Amministrazione comunale revocherà l’assegnazione del lotto».
Eppure, sul «Regolamento comunale per la gestione degli orti urbani» (approvato il 29 novembre 2012 e tuttora in vigore), è tutto scritto nero su bianco.

Via Mezzano è terra di nessuno

Si parla di vigilanza, quindi di controlli anche preventivi, ma a quanto pare nessuno tra Palazzo Santa Chiara e via Siccardi (sede della Polizia Locale guidata da Marco Lauria) sembra aver particolarmente a cuore il tema della «decenza», perché è di questo che siamo parlando, degli orti urbani di via Mezzano, lungo la sponda destra del Canale Cavour.
T

utto è nato con una serie di segnalazioni, arrivate in redazione nelle ultime settimane, che descrivono una situazione di assoluto degrado e non rispetto delle regole, tra orti abbandonati, altri trasformati in area relax con barbecue e gazebo (e nemmeno un pomodoro), altri ancora con cancellate aperte direttamente sulla via e non (come dovrebbe essere) lungo il sentiero sterrato interno.

Vi è poi anche il nodo delle canne, tagliate da un privato e lasciate a terra creando sia pericolo di incendio che restringimento dello spazio pedonale.

Tornando al regolamento (che a quanto pare sono davvero in pochi ad aver letto, anche tra chi dovrebbe occuparsene) tutte queste violazioni sono elencate all’articolo otto: «Utilizzo improprio dell’area; costruzione o posizionamento sull’area di manufatti di qualsiasi natura ad esclusione del capanno fornito dall’Amministrazione Comunale (se non espressamente autorizzati dal Comune); danneggiamento della recinzione e/o dei beni assegnati; perdita delle capacità attitudinali alla coltivazione dell’area; mancato utilizzo dell’orto; ricovero di animali da cortile, cani gatti e simili; uso improprio dell’acquedotto; mancato pagamento del canone o delle rate dei canoni arretrati nel caso di rateizzazione».
Contattato in merito, l’assessore Fabrizio Debernardi non è sembrato dar molto peso alla cosa, come spesso è accaduto ogni qual volta si è toccato il «magico mondo» degli orti, siano autorizzati che abusivi.

Passando a questi ultimi, è infatti impossibile non ricordare l’affaire degli appezzamenti di via Brozola, su cui pende un’ordinanza di sgombero datata 2019. Essendo passati cinque anni si può tranquillamente dire che quel documento del Comune sia carta straccia, e a chi si chiede perché si può rispondere citando quel consigliere che avrebbe contattato gli agricoltori promettendo che nessuno li avrebbe sfrattati: «Sono i giornali che vi vogliono mandare via, non noi».

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