SALUGGIA

«Cascina ex Gallo», il sindaco vuole abbatterla: presentato un altro ricorso

La Soprintendenza ora ha dato il via libera solo alla rimozione dell’amianto

«Cascina ex Gallo», il sindaco vuole abbatterla: presentato un altro ricorso
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Che il sindaco Libero Farinelli abbia il forte desiderio di abbattere la Cascina ex Gallo per realizzare il lotto 2 dell’intervento di riqualificazione di quell’area del paese non è un segreto. Come non lo è nemmeno la decisione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di non autorizzare questo abbattimento. Tant’è che la questione è già sui tavoli del Tar.

«Cascina ex Gallo», presentato un altro ricorso

Ma Farinelli ha deciso di presentare un nuovo ricorso, sempre al Tar, contro il Ministero della Cultura, il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli. Come detto, la questione trae origine da un intervento volto alla creazione di un parco pubblico tra via Vittorio Lusani e via Demaria, cioè nella parte est del centro abitato. Il progetto, articolato in due lotti, prevede nel Lotto 1 l’uso di terreni agricoli per la realizzazione del parco, mentre il Lotto 2 riguarda gli edifici dismessi presenti nell’area, il cui stato necessita di interventi di demolizione o recupero. Nel 2022, il Comune ha avviato le procedure per acquisire i terreni e gli edifici mediante esproprio, e ha dato il via ai lavori sul Lotto 1, realizzando il parco. Tuttavia, per quanto riguarda gli edifici del Lotto 2, è stata richiesta una verifica di interesse culturale al Ministero della Cultura, come previsto dalla normativa in materia di beni culturali. E il 30 aprile 2023, la Soprintendenza ha emesso il Decreto con il quale ha dichiarato il fabbricato, precedentemente di proprietà Gallo, di interesse artistico e storico. Di conseguenza, l’edificio è stato sottoposto alle disposizioni del Codice dei Beni Culturali, rendendo più complesso il piano di demolizione previsto dal Comune per il Lotto 2.

Sì alla rimozione dell'amianto

Immobili per i quali, il 3 agosto scorso, la Soprintendenza ha rilasciato un’autorizzazione parziale, consentendo la rimozione delle coperture in amianto, ma negando la demolizione dei fabbricati stessi. Questa decisione ha spinto il Comune di Saluggia a presentare il nuovo ricorso al TAR, sostenendo che il vincolo culturale imposto dal Ministero compromette il completamento del progetto di pubblica utilità e indifferibilità. La Giunta ha quindi approvato all’unanimità la presentazione di un ricorso per motivi aggiuntivi al TAR per chiedere l’annullamento del provvedimento della Soprintendenza.

Con l’autorizzazione parziale, dunque il Comune potrà proseguire con la rimozione dei materiali pericolosi come l’amianto, ma il ricorso è essenziale per ottenere il via libera per la demolizione completa degli edifici e poter così concludere la trasformazione dell’area.

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