CIGLIANO

Beni pubblici, il sindaco: «Un'eredità di degrado» LE FOTO

Giorgio Testore traccia un quadro allarmante sulle condizioni degli immobili, abbandonati e in rovina: «Tanta incuria che rischia di far perdere valore artistico e storico al nostro paese»

Beni pubblici, il sindaco: «Un'eredità di degrado» LE FOTO
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Centoventuno giorni fa, Giorgio Testore è stato proclamato sindaco di Cigliano. Quasi quattro mesi durante i quali ha dovuto comprendere anche ciò che ha ereditato dal passato, soprattutto in tema di beni pubblici. «Abbiamo effettuato una ricognizione degli immobili per stilare un elenco delle priorità. E ce ne sono molte, ecco perché abbiamo accantonato l’intervento sul centro storico, che ribadisco non ne ha necessità, nemmeno dal punto di vista idrogeologico, visto che si tratta della zona più alta del paese, mai interessata da allagamenti» commenta Testore, che poi inizia la disamina di ogni singolo bene comunale.

Palazzo Carpeneto

«Questo edificio sta perdendo sempre più valore – spiega Testore – e l’unico intervento svolto in questi anni è stato provvisorio. Sì, proprio così. Questo significa che, una volta che si deciderà di ristrutturarlo, sarà necessario smontare l’attuale tetto e realizzarne uno nuovo. Il tetto attuale è servito solamente per permettere la rimozione del ponteggio, che comunque è rimasto lì per oltre tre anni durante il mandato Marchetti ed è costato più di 90mila euro». Ma cosa resta all’interno di questo palazzo? «Nulla, è crollato tutto. Ormai è una scatola vuota».

Vecchio Asilo

«L’immobile di via IV Novembre, acquistato dall’allora sindaco Giovanni Corgnati per realizzarvi alloggi popolari, rischia di fare la stessa fine di Palazzo Carpeneto. Per anni è rimasto senza “cure” e si sta perdendo un patrimonio artistico rilevante. Il cortile è una giungla e per entrare abbiamo dovuto forzare la porta, bloccata dalle piante. All’interno ci sono crateri dovuti a carotaggi. Quell’immobile potrebbe diventare la sede del nostro Museo dell’Acqua, oppure ospitare associazioni o una scuola di arti e mestieri. Ma gli interventi necessari per recuperarlo sono molti».

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Ortensia Marengo

«Dal 2020 ad oggi, la nostra scuola dell’infanzia è stata abbandonata – interviene ancora Testore –. In questi primi mesi abbiamo già effettuato due tagli dell’erba e sabato prossimo andremo a sistemare ciò che è stato lasciato nel degrado. Perché in questi anni non si è mai detto che tutto ciò che c’era è rimasto lì: a partire dal materiale didattico, recuperabile e utilizzabile, fino al mobilio. Addirittura la cucina, che vale 150mila euro, è rimasta lì. Soldi dei cittadini buttati. Ma perché? Noi consiglieri di maggioranza andremo a vedere cosa si può recuperare e cosa, ormai obsoleto, deve essere buttato».

Palazzo Municipale

«C’è poi il Comune, la casa di ogni cittadino, dove ogni amministratore trascorre ore per espletare le proprie attività – tuona Testore –. Sotto il Comune i locali sono umidi, eppure c’è l’archivio. Questo è un problema che andrà risolto: o troviamo un altro luogo dove collocare l’archivio, oppure dovremo chiedere a una società di gestirlo. I locali del Bar Italia? Sono stati fatti dei buchi per un problema di perdite, ma poi è rimasto tutto così. Per non parlare degli uffici, che da anni non vengono ridipinti, con l’intonaco che cade. Le pareti sono scrostate, come si vede percorrendo le scale, e ci sono infiltrazioni d’acqua nei diversi uffici. Lo stesso vale per gli infissi: zero manutenzione».

Impianti sportivi

«Qui, il totale abbandono - prosegue - La scalinata che porta alle tribune del Palazzetto sono pericolose (si sta sfaldando il cemento), ci sono buchi, ammaloramenti e danni alla balaustre».

Cimitero

«Basta guarda il muro di cinta: luogo caro a tutti i ciglianesi lasciato senza manutenzione» spiega.
«Dire che abbiamo ricevuto in eredità una serie importante di manutenzioni, anche straordinarie, da effettuare per non perdere ulteriormente il valore patrimoniale e artistico del territorio» conclude Testore.

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