Atc, «Sulle morosità colpevoli c’è stata troppa superficialità»
Il duro affondo dei consiglieri di minoranza Buo, Falbo e Marta
Per il caso delle «Morosità colpevoli» negli appartamenti Atc di Chivasso (ovvero sfratti mai richiesti dal Comune nonostante ce ne fossero le condizioni) parlare di «bufera» su Palazzo Santa Chiara ormai è riduttivo. L’aria si taglia con il coltello, tra la continua ricerca di chi ha fatto trapelare la notizia ai giornali e la difesa ad oltranza del «buon nome» del Comune.
Atc, «Sulle morosità colpevoli c’è stata troppa superficialità»
Al centro gli oltre duecento mila euro pagati dal Comune ad Atc e che ora devono ritornare nelle casse di piazza Dalla Chiesa. Ricordiamo che per morosità colpevoli si fa riferimento agli utenti delle case Atc che avrebbero potuto pagare gli affitti, ma non l’hanno mai fatto, e i cui debiti passano automaticamente al Comune che non ha provveduto, come detto, agli sfratti. Per quanto riguarda i dipendenti, invece, i nomi sono quelli dei più alti in grado a Palazzo Santa Chiara dal 2018 ad oggi con l’aggiunta di chi operava nel settore degli Affari Sociali (nel dettaglio sarebbero tre dirigenti, un funzionario e un impiegato).
Dopo una prima fase di indagine (nata dall’esposto alla Corte dei Conti presentata da Clara Marta, Claudia Buo ed Enzo Falbo) e analisi dei documenti, nelle ultime settimane a tutti i dipendenti coinvolti sono state chieste ufficialmente «spiegazioni» (tecnicamente, «inviti a dedurre») in merito all’operato, con responsabilità personali che vanno da alcune migliaia di euro per chi si è occupato per poco tempo della vicenda a conteggi a sei cifre per chi ha lavorato a lungo negli uffici.
Essendo una fase preliminare non è ancora possibile lavorare ad un ricorso (anche se le controdeduzioni dovranno essere inviate entro 60 giorni), e di conseguenza tutte le persone coinvolte sperano di essere «convincenti» con le Fiamme Gialle e, di conseguenza, con la Corte dei Conti, mai troppo morbida in casi come questi.
Sicuramente, quel che vige ora a Palazzo Santa Chiara è il più classico «Ognuno per sé e Dio per tutti», dato che ciascuna persona coinvolta cercherà di minimizzare la propria responsabilità scaricandola su qualcun altro, anche se vi è sempre quel «fattore oggettivo», legato al ruolo ricoperto, da cui è difficile scappare.
Claudia Buo
Sulle morosità colpevoli, la consigliera di LiberaMente, Claudia Buo, non fa sconti: «Nel corso della seduta di Consiglio del 24 luglio, unitamente a tutta la minoranza abbiamo ripetutamente evidenziato le lacune e le fragilità di questo provvedimento, ed abbiamo più e più volte rinnovato l’invito a ritirare e ripensare il tutto alla luce delle nostre perplessità. La maggioranza si è però dimostrata sorda alle sollecitazioni, ed ha continuato a coltivare la propria dissennata cocciutaggine, rifiutando tutti i salvagenti che abbiamo lanciato in suo aiuto. A noi non è rimasta altra via che abbandonare l’aula e rifiutare di votare tale delibera, in segno di totale dissenso, mentre la maggioranza ha scelto di legittimare con il proprio voto questo provvedimento. Che invece avrebbe potuto, e dovuto, essere approfondito e riformulato in modo più corretto e trasparente con tutta la dovuta calma, soprattutto a tutela dell’ente. A questo punto mi aspetterei che tutti, sindaco in testa, avessero il coraggio di assumersi la piena responsabilità di questo disastro, anche e soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate in aula dagli Assessori e dai consiglieri comunali. Lo faranno mai?».
Enzo Falbo
Anche da Fratelli d’Italia attraverso il consigliere Enzo Falbo arriva una dura reprimenda: «La situazione emersa circa il debito nei confronti dell'Atc, senza citare il problema relativo alle rette della mensa scolastica, ci lascia davvero senza parole; pur considerato l'iter in corso in capo alla Corte dei Conti, il fatto che in tutti questi anni nessuno abbia vigilato affinché si attuassero le azioni necessarie, anzi obbligate, è un segno inequivocabile di una grave responsabilità politica. Essendo stato consigliere e poi assessore, ricordo che durante le nostre amministrazioni vi era un colloquio costante con Atc per verificare le singole situazioni di morosità e dare seguito agli atti relativi per quelle colpevoli, mentre per le incolpevoli, in concerto anche con il Ciss, si stabilivano con l'Atc i piani di rientro ed in Giunta l'accesso al fondo sociale ed alla parte messa in bilancio dal comune. E' chiaro, quindi, che non ci troviamo di fronte ad un debito creatosi a seguito di situazioni complesse o quant'altro, ma semplicemente, e molto molto gravemente, siamo di fronte ad una superficialità che lascia sconcertati; atti formali lasciati li, come se non fossero mai esistiti e, al di la delle responsabilità, in un modo o nell'altro questo fatto non potrà che ricadere anche sulla comunità chivassese. C'è poi anche un problema legato alla giustizia sociale, ovvero la certezza che oggi ci saranno ancor più residenti Atc che pur avendone possibilità non hanno, negli anni, mai pagato alcun canone ed altri che invece, mese dopo mese magari con sacrifici, versano il dovuto per non rischiare di perdere il diritto all'alloggio. Da qualsiasi punto di vista lo si veda, le responsabilità dell'amministrazione comunale non possono che lasciare sincera preoccupazione; un ulteriore esempio che conferma la pessima maniera in cui questa amministrazione sta continuando ad operare.
Clara Marta
Così la consigliera di Forza Italia Clara Marta: «Sembra proprio che siamo entrati nel vivo di una trama costruita con l’algoritmo perfetto di una serie Netflix: suspense, misteri, e il solito assistenzialismo che non smette mai di stupire. Le riflessioni, manco a dirlo, sono molteplici. Superata questa prima fase, non ci stupiremmo se la politica iniziasse a muovere le sue pedine. Del resto, “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Qui non siamo davanti a una semplice gestione amministrativa, ma a una vera e propria saga che, tra burocrati distratti e professionisti dell’assistenzialismo, sembra avere tutti gli ingredienti giusti per un nuovo dramma istituzionale. E come ogni serie che si rispetti, siamo giunti al classico episodio del “chi scarica la colpa a chi”, con tanto di colpi di scena da parte della Corte dei Conti. Non ci resta che aspettare per vedere chi sarà l’ultimo a restare senza alibi quando le indagini finiranno. Il finale è ancora tutto da scrivere».