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Il Chivassese piange Luciano, il «civich»

Storico agente della Polizia Municipale, grande campione sul ring e nella vita

Il Chivassese piange Luciano, il «civich»
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Montanaro si è fermata nel pomeriggio di venerdì 11 ottobre per dare l’ultimo saluto a Luciano Renzi, 72 anni, ex Comandante della Polizia Municipale.
I funerali  sono stati celebrati da don Aldo Borgia nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Tanti i conoscenti, gli amici di sempre, i parenti, e le figure istituzionali che l’hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio in un silenzio commosso. In prima fila c’erano la moglie Fabiana, le figlie Marta con Alessandro, ed Ilaria con Serena, la zia Giovanna, i cugini Germana, Sergio, Mauro e Roberto.

Il Chivassese piange Luciano, il «civich»

Toccante è stata l’omelia di don Aldo Borgia che ha ricordato l’immenso impegno di quest’uomo per la sua comunità, svolgendo una professione non facile sempre con educazione, rispetto, senza mai alzare i toni, anche quando c’era da affrontare sulla strada situazioni complicate. Manteneva sempre la calma, il controllo, era pacato ma nello stesso tempo deciso. Luciano era molto legato alla «sua» Montanaro. Era nato in questo paese dove aveva lavorato per molti anni, ma il suo legame si era rinforzato ancor più quando è andato in pensione. Negli ultimi tempi, trascorreva ancora più tempo tra la sua gente, condividendo spesso i ricordi del suo passato glorioso. Infatti, Renzi è stato una figura di riferimento per il suo impegno profondo, ma soprattutto i suoi valori, un innato senso di giustizia e onestà, che hanno lasciato un segno sia a Chivasso che a Montanaro. Renzi era stato agente di Polizia Municipale al servizio del Comune di Chivasso e in questa città si è fatto conoscere anche per i buoni risultati raggiunti in ambito sportivo. Era infatti un atleta di spicco nella società Boxe di Chivasso, un pugile professionista che ha avuto una brillante carriera nei Pesi Medi, guidato da noti maestri. Negli Anni Settanta e Ottanta ha gareggiato con pugili di calibro nazionale portando a casa numerosi successi: su sei incontri ufficiali, quattro i vinti.

Il suo impegno per Montanaro

Poi proseguì la sua professione a Montanaro, e raggiunse l’apice della sua carriera quando assunse il ruolo di Comandante della Polizia Municipale per tredici anni, sino al 2010. A Montanaro Luciano era stato anche per qualche tempo responsabile dell’area Vigilanza del Comune, un ruolo fondamentale nella tutela della sicurezza dei cittadini per garantire il rispetto delle norme e delle leggi locali. A lui si rivolgevano i cittadini per avere consigli, suggerimenti, a quel tempo la polizia municipale era considerata il punto di riferimento per ogni problema, e c’era fiducia generale verso il «civich». Lui aveva una risposta per ogni quesito. I suoi importanti incarichi avevano reso Luciano rispettato da tutti i cittadini che lo consideravano un agente sempre disponibile e pronto a intervenire per qualsiasi problematica. Non si è mai risparmiato, neanche davanti a criticità e disagi sapeva trovare sempre la soluzione giusta insieme ai suoi colleghi.
Nel paese di Montanaro aveva formato la sua famiglia: la moglie Fabiana ha vissuto tutta la vita al suo fianco e le adorate figlie Ilaria e Marta gli sono state vicino sino alla fine, sostenendolo con amore durante la sua malattia: «Nostro papà - riferiscono le figlie Ilaria e Marta- ci ha dato un’educazione esemplare. Era un uomo d’altri tempi che ha saputo insegnarci i valori fondamentali della vita, l’educazione e il rispetto, che vanno a perdersi nella nostra società. La divisa ce l’aveva nel cuore e svolgeva il suo servizio con professionalità ma anche con passione ed umanità. Era severo, rispettoso delle regole, ma giusto. Era sportivo, il suo passato da pugile rappresentava un orgoglio per lui, una parte della sua vita fondamentale. Il suo esempio è stato per noi immenso, e siamo proprio fiere di averlo avuto come papà».
Un uomo che sarà ricordato per le sue non comuni capacità nel lavoro. Ma, soprattutto un bravo marito ed un attento padre: nel cuore delle sue figlie resterà imperituro il ricordo di tutti i suoi sguardi premurosi, dei suoi abbracci, dei suoi sorrisi e del suo infinito affetto. Un esempio di uno stimato e rispettato uomo che lascia un ricordo al di là dei confini del nostro territorio.

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