MONTEU DA PO

«Ferrero ha una visione miope del territorio e delle necessità»

La sindaca Ghion replica alle affermazioni in conseguenza alla nomina di Deluca in veste di assessore

«Ferrero ha una visione miope del territorio e delle necessità»
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«La nomina ad assessore esterno di Giuseppe Deluca, persona non residente a Monteu, desta perplessità nel consigliere Marco Ferrero poiché, non abitando a Monteu, non può conoscere a fondo il territorio e comprendere le sue reali necessità. Le stesse perplessità che ho avuto quando Ferrero si è candidato, nel 2017, appoggiando un sindaco poco più che ventenne, residente da pochi anni a Monteu, che non conosceva affatto il territorio e le sue esigenze». Inizia così il sindaco di Monteu da Po Elisa Ghion in seguito alla nomina di Giuseppe Deluca in qualità di assessore esterno.

«Ferrero ha una visione miope del territorio e delle necessità»

Sindaco che poi prosegue: «Unica, e non da poco, differenza è che ho scelto Deluca perché da più di vent’anni è impegnato nelle Pubblica Amministrazione, sia a livello comunale che regionale. Con la delega alla Protezione Civile, ad esempio, Beppe sta già lavorando per ricreare un gruppo comunale. Monitora, inoltre, i vari bandi che possono essere interessanti per il nostro Comune, cura l’ufficio stampa e ha sufficiente tempo da dedicare all’attività amministrativa in generale.
Ma che cosa intende per “territorio” il consigliere Ferrero? La strada che da casa sua arriva ai suoi terreni in zona cimitero-campo sportivo o verso il fiume Po? Il Rio della Valle che passa sotto casa sua? Mi sorgono questi dubbi poiché nelle due dichiarazioni vengono citati, quasi esclusivamente, i “luoghi del cuore” del consigliere, circoscritti alla sua abitazione e alle aree attigue le sue proprietà». Non si ferma Ghion nella replica: «Una visione un po’ miope del territorio e delle necessità montuesi nel suo complesso. Probabilmente ciò deriva dal fatto che il consigliere non partecipa pressoché mai ad eventi fuori dalla sua comfort zone che riguardino la vita sociale, religiosa, istituzionale, culturale, artistica del paese. L’attuale consigliere Ferrero dovrebbe ogni tanto partecipare almeno alle celebrazioni istituzionali del 25 Aprile o del 4 Novembre, considerando che avrebbe voluto fare il sindaco e probabilmente si ricandiderà nella prossima tornata elettorale.
Il consigliere parla inoltre di “stato di abbandono” e mi vien da pensare che forse non ha mai visto quali siano i Comuni o le città in stato di abbandono. Ci sono sicuramente delle criticità, che non nego, soprattutto nell’ultimo periodo. Dopo il pensionamento dello storico cantoniere che conosceva benissimo il territorio di Monteu (ma a Ferrero non piaceva nemmeno lui...), abbiamo avuto problemi con quello che avrebbe dovuto sostituirlo, che si è poi licenziato. Ho passato personalmente l’estate nella doppia veste di sindaco e di cantoniere, occupandomi, insieme a un ragazzo volontario, di svuotare i cestini, di affiggere i manifesti, di bagnare le piante. Questo si chiama “senso civico” (purtroppo sempre meno frequente) che ogni cittadino dovrebbe avere indipendentemente se amministratore o amministrato.
Per quanto riguarda convenzione di Polizia Locale, mi chiedo se Ferrero abbia mai verificato i vantaggi che questa portava al nostro territorio o come si dice in economia “una valutazione costi-benefici”. Con la concessione al nostro Vigile del part-time, per esigenze familiari, non era più sostenibile una convenzione in cui venivano sottratte ulteriori ore da dedicare ai servizi associati. Ricordo che il nostro Vigile è anche responsabile dell’area amministrativa con il lavoro d’ufficio che ne consegue. Concludendo, la scelta di nominare un esterno è stata effettuata, come già spiegato in Consiglio, per le mutate condizioni lavorative e familiari in primis dell’ex assessore Silvaggio e di alcuni altri consiglieri che hanno a disposizione meno tempo rispetto a inizio mandato. Ciò non ha minimamente fermato la macchina amministrativa. Voglio ricordare al Consigliere Ferrero che anche lui è partito con una squadra che pareva coesa e poi dopo un anno e mezzo ci ha fatto commissariare».

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