Multa selvaggia (e sbagliata) all’Eurospin
Un pensionato riceve tre verbali per una sosta di tre giorni mai avvenuta: si salva grazie alle telecamere di Torrazza
Multa selvaggia (e sbagliata) all’Eurospin di Chivasso. Un pensionato riceve tre verbali per una sosta di tre giorni mai avvenuta: si salva grazie alle telecamere di Torrazza Piemonte.
Eurospin, la sosta
Quando, nel marzo di quest’anno, ci siamo occupati del parcheggio Eurospin di corso Galileo Ferraris di Chivasso, era per denunciare il continuo taglio di posti auto «bianchi» da parte di Palazzo Santa Chiara, che contemporaneamente o quasi aveva tagliato gli abbonamenti agevolati per i lavoratori e poi aumentato gli stessi e la tariffa di sosta sulle strisce blu.
L’occasione era la trasformazione in zona disco di una sessantina di stalli nel piazzale Eurospin, la metà di quelli disponibili arrivando da corso Galileo Ferraris: nel lato riservato al discount la sosta aveva già da qualche giorno un limite di 90 minuti monitorati dalle telecamere, con multe da 30 euro per chi sgarra.
Se il disco orario non è mai stato concretizzato (è dal maggio 2023 che tentiamo invano di avere copia della convenzione e il sospetto è che la marcia indietro possa essere legata a quel documento), da qualche tempo iniziano ad arrivare le multe a chi supera la sosta di 90 minuti nell’area riservata all’Eurospin, che ha il sacrosanto diritto di avere posti auto liberi per i propri clienti.
Ma come difendersi in caso di errori?
Multa selvaggia e... sbagliata
Questa è la storia di un cittadino di Torrazza, che lo scorso 20 settembre ha ricevuto ben tre verbali dalla società che gestisce il piazzale per conto del supermercato:
«Nelle multe - ci racconta il pensionato - sostengono che la mia vettura sia rimasta in sosta dalle 12.01 dell’8 agosto alle 12.03 del 10 agosto. La sosta gestita da Park Control e di 90 minuti, quindi mi arriva una ammenda di 30 euro al giorno per tre giorni. Chiedo subito informazioni dettagliate al gestore, il quale con tono indispettito mi risponde che avrebbe mandato il fotogramma che dimostra la validità della sua richiesta.
Non sapendo come dimostrare la falsità di questa accusa mi rivolgo a conoscenti e parenti, e infine mi ricordo che nel comune di Torrazza Piemonte, dove risiedo, sono attive diverse telecamere che funzionano non per fare cassa, ma per dare un servizio.
Faccio richiesta e il Comune, nella persona del sindaco e di un suo collaboratore, mi invia la registrazione dei vari passaggi sul territorio di Torrazza della mia vettura nei giorni e nelle ore contestate da Park Control.
A questo punto spedisco tutto al gestore del parcheggio che dopo qualche giorno con candida dicitura mi chiede scusa e mi esonera dal pagamento di 90 euro.
E se fossi stato residente a Verolengo, o anche solo a Chivasso, come avrei dimostrato l’inconsistenza delle loro accuse?
Finale: la spesa sarà intelligente, ma per il servizio di controllo del parcheggio dovrei adoperare altri oggettivi. Mi limito a non recarmi più in quel supermercato (non posso fare la spesa con l’ansia di essere moroso). Infine, un grosso in bocca al lupo a quelli che hanno il coraggio di farlo».