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No ai lavori nell’ex scuola di Santa Maria, «Noi vogliamo venderla»

Ma l'opposizione ribatte: «Non si può»

No ai lavori nell’ex scuola di Santa Maria, «Noi vogliamo venderla»
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L’ex scuola di Santa Maria lasciata al degrado, all’abbandono più totale. Così è stata descritta dai consiglieri di opposizione Carmine Speranza, Ernesto Monchietto e Salvatore Sellaro quel luogo che loro vorrebbero fosse ripristinato immediatamente dal Comune e poi utilizzato, magari per ospitare persone in emergenza abitativa.

«Noi vogliamo venderla»

Ma questa invece non è una priorità del sindaco Vittorio Ferrero che durante l’ultimo Consiglio comunale ha confermato di essere a conoscenza del degrado in cui versa l’edificio e ha spiegato che fin dal suo insediamento ha inteso procedere con la vendita dell’immobile.

«Nel febbraio del 2021 è stata commissionata una perizia tecnica che ha stimato il valore dell’immobile in 50.000 euro. - afferma Ferrero - Tuttavia, l’iter per l’ottenimento della Verifica dell’Interesse Culturale, necessaria per avviare la procedura di vendita, non è stato completato a causa di altre priorità. Il Comune ha comunque confermato la volontà di vendere l’edificio il prima possibile».

No ai lavori nell’ex scuola

In merito alle domande sollevate nell’interpellanza, il Comune ha chiarito di non aver appaltato alcun lavoro di messa in sicurezza e pulizia, ma si riserva di intervenire in base all’evoluzione della procedura di alienazione. «Attualmente l’area è recintata e non accessibile, e l’edificio non rappresenta un pericolo per la circolazione stradale», prosegue Ferrero.
Per quanto riguarda la presenza di una piccola porzione di copertura in eternit, l’Amministrazione comunale, su segnalazione dei consiglieri, si è impegnata a richiedere l’intervento di ARPA Piemonte, ente competente in materia, per una valutazione dello stato della copertura e per eventuali azioni da intraprendere.
Di questa risposta però non è soddisfatto il capogruppo Sellaro che ha più volte sottolineato come quell’immobile non sia in vendita perché finanziato con fondi della regione. Ma Ferrero, con certezza, ha ribadito che una volta terminato l’iter, potranno metterlo in vendita.

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