livorno ferraris

«Troppi edifici fatiscenti: recuperateli anziché costruirne altri»

Il capogruppo d’opposizione Matteo Capizzi sottolinea lo stato di incuria e trova insoddisfacenti le delucidazioni del sindaco

«Troppi edifici fatiscenti: recuperateli anziché costruirne altri»
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«Troppi edifici fatiscenti: recuperateli anzichè costruirne di nuovi» è stato questo il significato di una delle tre interrogazioni del gruppo di minoranza che ha acceso gli animi al consiglio comunale di martedì 26 novembre.

«Troppi edifici fatiscenti»

«Viviamo in un periodo favorevole - ha detto il consigliere Matteo Capizzi (nella foto) - grazie alla possibilità di accedere ai bandi regionali e ai finanziamenti PNRR, inoltre percepiamo le ultime rate del contributo ex EON, fondi Scanzano e entrate delle concessioni di terreni comunali (ex cava Ballina). Questa situazione, impensabile in futuro, consentirebbe di effettuare tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare comunale e della viabilità cittadina. Purtroppo, gli amministratori si stanno muovendo in tutt’altra direzione, e, anzichè approfittare della congiuntura economica favorevole, riversano gran parte delle risorse economiche negli investimenti per realizzare nuove strutture trascurando l’esistente. Nel futuro, presumibilmente con minori risorse, bisognerà provvedere alla gestione dell’esistente e del nuovo con evidenti aggravi di spesa e difficilmente si potrà intervenire per superare le vecchie criticità. Siete andati non a recuperare ma a cementificare l’ex Consorzio Agrario per portarvi la biblioteca ma si faranno spese per il mantenimento».

Capizzi ha poi elencato i problemi delle vecchie strutture. «Palazzo Ferraris è il simbolo di Livorno Ferraris - ha detto Capizzi - che ha però perdite dal tetto ed un secondo piano abbandonato. Per non parlare della tettoia comunale abbandonata, ricettacolo dei colombi, ed ugualmente il magazzino posteriore. Sulla palestra Bigando si può dire che le porte di sicurezza sono chiuse con catene. Il complesso di Sant’Agostino è un disastro, ci sono i bagni fatiscenti, serramenti consumati. Il chiostro è il fiore all’occhiello che andrebbe valorizzato non lasciato decadere. Inoltre, le mura di cinta del cimitero sono rovinate e non si fa nulla. I portici rappresentano il salotto della nostra città ma si presentano come un pollaio maltenuto. Ci sono avvallamenti nei viali, i marciapiedi vanno sistemati e anche piazza Possis: ogni sabato qualche anziano cade al mercato, è capitato anche a mia moglie. Chiediamo, pertanto, quali provvedimenti intendete assumere per porre rimedio a tali criticità».

L'intervento del sindaco

Non è tardata la risposta del sindaco Franco Sandra che però non ha soddisfatto la minoranza. «Siamo a conoscenza di queste criticità - ha detto Sandra - Possiamo intervenire in base a quanto abbiamo programmato che cambia se le criticità diventano priorità. Riguardo l’ex Consorzio Agrario, il recupero è avvenuto coordinato dalla Soprintendenza per gli eventi che le nuove normative non ci permettevano di fare in altri posti. La biblioteca va spostata e l’asilo nido è una priorità per le famiglie, la struttura sarà conclusa nel 2024 e l’apertura nel 2025. Non è facile fare come dite voi per due ragioni: mancano i soldi e ci sono priorità per fare altro. Quanto ai portici, ci sono privati che convivono con il passaggio pubblico, alcuni dei quali non sappiamo neppure chi sono, è perciò non facile intervenire anche in tale contesto».

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