Tre volontari professionisti del Trompone volano in Camerun
L'obiettivo formare i fisioterapisti della zona
E’ entrato nel vivo il progetto di Formazione dei Fisioterapisti in Cameroun promosso dall’associazione Silenziosi Operai della Croce del Santuario del Trompone a Moncrivello.
Tre volontari del Trompone volano in Camerun
Si tratta della seconda edizione di un progetto organizzato dalla sorella Godelive Kalenga (coordinatrice della fisioterapia) presso la «Fondazione Betlemme», un centro appartenente al PIME e ai Silenziosi Operai della Croce che accoglie bambini orfani e disabili a Mouda, un villaggio del Camerun. Giosuè Tonello, Luca Croce e Roberto Cicuto sono i tre fisioterapisti volontari che hanno preso parte a questo progetto. Sono partiti domenica 8 dicembre, adesso sono in Camerun con la sorella Godelive, e torneranno il 18 dicembre.
Una missione speciale
«Siamo uniti da una grande passione per il nostro lavoro, per questo motivo abbiamo aderito a questo progetto- riferisce Giosuè - La nostra è una missione speciale: andiamo in Camerun per formare i fisioterapisti del posto. Il progetto consiste nel fare quattro giorni di corsi e lezioni di formazione ai fisioterapisti del territorio per permettere loro di acquisire utili conoscenze mediche in modo da migliorare le condizioni di salute dei loro pazienti. Seguiranno due giorni nella clinica per mettere in pratica le competenze acquisite seguiti da noi. A Mouda ci sono pazienti anche gravi perchè spesso non fanno cure tempestive. Sono quindi presenti casi di fratture non trattate che richiedono una riabilitazione intensiva, uomini o donne mutilati da tempo che imparano a fare i «primi passi» con un arto nuovo. In questo contesto diventa importante la formazione dei fisioterapisti del Camerun per rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione, facilitando l’accesso ad un’assistenza ortopedica e riabilitativa che si rivela vitale ancor prima che necessaria».
Per quanto riguarda i finanziamenti, come è gestito questo progetto? «Siamo volontari - risponde Giosuè - quindi abbiamo promosso una raccolta fondi on-line che ci ha consentito di raccogliere risorse necessarie per pagarci le spese del viaggio. Siamo carichi di entusiasmo nell’aiutare chi ha bisogno. Incrociare lo sguardo degli infermi, soprattutto dei bambini che soffrono, ci invoglia a continuare per questa strada per il bene del prossimo».