CHIVASSO

«Il maggior numero di debitori è nella fascia più alta di reddito»

Sulle mense l’assessore Vitale: «Faremo di tutto per evitare discriminazioni e garantire un servizio essenziale»

«Il maggior numero di debitori è nella fascia più alta di reddito»
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Mensa scolastica. La parola passa a Gianluca Vitale, assessore all’istruzione del Comune di Chivasso.

«Il maggior numero di debitori è nella fascia più alta»

«Mi piacerebbe partire da un dato significativo: nell'anno scolastico 2023/2024, il maggior numero di debitori, 66 unità, è rintracciabile nella fascia più alta di reddito. Di contro, chi è in prima fascia con un reddito bassissimo copre il dovuto per il 60%».

Cosa fa già il Comune per le fasce di reddito più basse?

«Sulla base degli iscritti alla mensa per l'anno scolastico 2023/2024 e su una ipotetica presenza per 180 giorni all'anno, per le fasce più basse la compartecipazione del Comune di Chivasso è stata massima. Nella fascia più bassa, ad esempio, l'utente spende € 171,00 all'anno per il primo figlio e € 135,00 per il secondo, a fronte di un costo totale di € 1.116,00 per ogni alunno. Nel rispetto dell’indiscutibile principio della capacità contributiva come riflesso dei criteri di uguaglianza e progressività, il Comune a sostegno delle fasce di fragilità economica previste ha esborsato circa mezzo milione di euro. Per i casi particolarmente problematici, poi, a prescindere dalla fascia ISEE, con attestazione del CISS, è prevista l'esenzione totale. L'anno scorso, per esempio, ce ne sono state 17, pari al totale delle richieste. Nessuno è stato escluso».

Perché, a questo punto, tanto clamore?

«La questione della mensa è una situazione delicata e seminare allarmismo sociale non giova alla soluzione dei problemi. Stiamo valutando misure sostenibili e paritarie e manteniamo alta l'attenzione sui veri bisognosi. Per noi è prioritario che tutti quelli che possono pagare, paghino il pasto per permettere all’amministrazione di sostenere chi è in difficoltà».

La situazione dell’ultimo anno scolastico?

«Nel solo anno scolastico 2023/2024, abbiamo riscontrato una morosità di 108 mila euro sul complesso dei servizi scolastici (mensa, trasporto, centri estivi, pre e post scuola di cui però il 98% riguarda la refezione scolastica), che è in linea con il dato della morosità dal 2015 ad oggi. Tutti i servizi che hanno un regolamento che attualmente prevede, se si è morosi, l’impossibilità di iscriversi per ottenere il servizio, hanno un tasso di recupero del 95% del debito pregresso, tranne proprio la mensa. Per questo si è ritenuto modificare il regolamento in tal senso».

Qual è la procedura operata dagli uffici?

«Per il recupero credito ci sono delle procedure codificate: il genitore, in tempo reale, può consultare liberamente sul Portale la propria situazione debitoria o creditoria; agli inizi e a fine dicembre 2024, gli uffici hanno inviato due comunicazioni sollecitando il pagamento con un qr code, a cui sono seguiti ulteriori solleciti via mail e telefonicamente. Nei casi in cui perduri l’inadempimento, scatta l’avviso di accertamento con la possibilità di sanare entro 60 giorni. Agli inadempienti viene infine notificato ulteriore sollecito di accertamento, assegnando ulteriori 30 giorni per estinguere i debiti. È importante sottolineare che in tutte queste fasi è possibile richiedere la rateizzazione. Al termine di tutto il procedimento descritto, la cartella viene inviata all’Agenzia delle Entrate. Nel frattempo è stato avviato il recupero coattivo delle somme non versate negli scorsi anni scolastici. Insomma è massimo lo sforzo per far tornare il dovuto nelle casse comunali in quanto certe condotte illegittime hanno ripercussioni negative per l'ente e la sua possibilità di garantire ogni tipo di servizio proprio ai cittadini più vulnerabili e bisognosi. I furbetti vanno perseguiti, i bisognosi vanno aiutati e la modifica del regolamento non interviene affatto sulle misure di sostegno previste per i più fragili.

In conclusione?

«Ho sempre odiato le semplificazioni. Posso dire che noi siamo sempre dalla parte dei fragili e degli onesti: i fragili che non hanno le possibilità per pagare e gli onesti che, tra mille sacrifici, saldano il dovuto. E per non negare servizi ad entrambi, è nostro dovere individuare e recuperare le somme che dal 2015, a partire dall’amministrazione di allora, ammontano complessivamente a 800 mila euro. Dal 2022, usciti dal Covid in cui non era possibile procedere alla riscossione coattiva dei crediti, gli uffici si sono riorganizzati e con un impegno straordinario hanno attivato un percorso atto in primis ad interrompere i termini prescrizionali per le morosità pregresse, e dopo attivare le procedure per garantire il recupero di maggiori risorse possibili dai debitori. Faremo di tutto, come abbiamo sempre fatto, per evitare discriminazioni e per garantire un servizio essenziale a chi ne ha diritto».

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