Ponte di Sant’Anna, Torino chiederà i fondi a Roma
Il vicesindaco Suppo: «La strada è più semplice perché sono già in atto le operazioni di aggiudicazione dei lavori»
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La Città Metropolitana di Torino punta ad ottenere fondi per finanziare il Ponte di Sant’Anna, quell’infrastruttura che il territorio attende ormai da oltre 40 anni e che metterebbe finalmente fine alle difficoltà di comunicazione tra il territorio torinese e la Provincia di Vercelli.
Ponte di Sant’Anna, Torino chiederà i fondi a Roma
E proprio nei giorni scorsi, la Città metropolitana di Torino ha creato un gruppo di lavoro interno, coordinato dal direttore generale Guido Mulè. Gruppo che si dovrà occupare dare priorità massima agli atti necessari per concludere le progettazioni, aggiornando i finanziamenti dei ponti a rischio. Ma il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo ha voluto precisare come anche la realizzazione del nuovo ponte di frazione Borgo Revel di Verolengo, quello appunto al confine con la Provincia di Vercelli, possa rientrare nell’elenco delle opere da presentare al Governo per ottenere i finanziamenti, dal momento che l'intervento è in corso di affidamento da parte di SCR (incaricata per la realizzazione delle opere a seguito di Convenzione sottoscritta da Regione Piemonte, Città Metropolitana di Tornio, RFI e SCR stessa) avendo deciso a fine 2024 di finanziare in proprio insieme a Regione Piemonte questo grande progetto: «Siamo intenzionati a recuperare i fondi da Roma anche per il ponte di Borgo Revel – aggiunge Suppo – per poter dirottare su altri interventi l’impegno economico già assunto».
Suppo cerca collaborazione
«E’ un grande sforzo progettuale ed amministrativo candidare i tre ponti nella graduatoria ministeriale in pochi giorni – aggiunge Suppo – ma siamo intenzionati a farcela e soprattutto a coinvolgere nel monitoraggio gli amministratori dei territori interessati. Abbiamo bisogno della collaborazione dei territori perché si tratta di scelte e progetti importanti per la sicurezza».
L’emendamento approvato in Parlamento al decreto milleproroghe consente lo spostamento della scadenza per la progettazione dei ponti al 31 dicembre 2025, ma il percorso per ottenere i finanziamenti nazionali non è facile, né scontato: l’emendamento approvato prevede che entro 15 giorni gli Enti trasmettano ai Ministeri manifestazioni d’interesse alla proroga dei termini di finanziamento assegnato con la documentazione che attesta lo stato di avanzamento degli interventi, il quadro economico aggiornato, il termine finale per l’aggiudicazione dei lavori.
«Per quanto riguarda il Ponte di Sant’Anna, la strada è più semplice perché sono già in atto le operazioni di aggiudicazione dei lavori» spiegano ancora da Città Metropolitana.