Attenti alla banda della Giulietta: aumentano i furti

Chiunque si occupi di «cronaca nera» sa che ogni periodo storico ha la sua auto preferita dai ladri.
Negli Anni ’80 e ’90 quasi ogni notte sparivano una Fiat Uno o una Fiat Panda, mentre chi aveva bisogno di vetture veloci puntava direttamente alla Volkswagen Golf.

Attenti alla banda della Giulietta: aumentano i furti

A seguire, un infinito elenco di Panda e Punto, a cui si sommano quelle rubate per alimentare il (ricco) mercato dei ricambi.
In queste ultime settimane, tra Chivassese e Vercellese, si sta però assistendo ad uno strano fenomeno, legato alla quasi quotidiana sparizione di Alfa Romeo Giulietta, messe in moto senza nessun segno di effrazione e poi abbandonate a decine e decine di chilometri di distanza, molto probabilmente dopo essere state utilizzate per compiere qualche reato.
Se un paio di settimane fa due vetture simili erano state rubate a Chivasso e Rondissone, lo scorso fine settimana a sparire nel nulla era stata una Giulietta di colore blu scuro parcheggiata in via Santa Maria, a Castelrosso.

L'appello di un proprietario

Disperato l’appello sui social del proprietario, che si è aggiunto a quello di tutti gli altri automobilisti che hanno subito lo stesso furto.
A quanto risulta, la vettura sarebbe stata poi ritrovata nel Vercellese.
Resta da capire il metodo utilizzato per aprire e avviare le auto, anche se sul web si trovano video che dimostrano come un ladro riesca ad avere la meglio sulla tecnologia dell’Alfa (ma vale per tutte le altre vetture o quasi) in meno di un minuto e mezzo.
Vi è poi l’ipotesi di centraline aggiuntive dal costo di pochi euro (come accadeva per l’Alfa Romeo Stelvio, che veniva aperta e avviata passando da un fendinebbia), utilizzate insieme a kit apriporta che si possono trovare sul web a meno di 7 euro.