Telefoni e droga in carcere
Sarebbero coinvolti anche due chivassesi, un uomo e una donna, nella maxi operazione condotta nella prima mattinata di martedì 25 febbraio dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino e dal NIR
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Sarebbero coinvolti anche due chivassesi, un uomo e una donna, nella maxi operazione condotta nella prima mattinata di martedì 25 febbraio dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino e dal NIR - Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica retta da Giovanni Bombardieri.
Telefoni e droga in carcere
Ben 116 le persone indiziate dei reati di «spaccio continuato di sostanze stupefacenti all'interno del carcere» e «accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti». Più di sessanta le perquisizioni, che hanno toccato anche il Vercellese.
I procedimenti penali, nel cui ambito sono stati emessi i decreti di perquisizione sono scaturiti da acquisizioni investigative secondo le quali all'interno della Casa Circondariale «Lorusso e Cutugno» di Torino alcuni detenuti avrebbe avuto la disponibilità di telefoni cellulari. Le successive indagini hanno quindi permesso di individuare e porre sotto controllo numerosi telefoni cellulari e smartphone nella disponibilità dei detenuti, introdotti all'interno della struttura carceraria, tra le diverse modalità, da parenti dei detenuti o dai detenuti stessi quando fruivano di permessi di uscita.
Le complesse attività tecniche hanno così consentito di monitorare un considerevole numero di apparecchi telefonici, utilizzati per mantenere relazioni con l'esterno della struttura detentiva, sia per motivi familiari sia in ragione dei rapporti con altri criminali operanti all'esterno. Relazioni finalizzate ad organizzare un articolato spaccio di sostanze stupefacenti (che alcuni dei personaggi coinvolti riuscivano a far entrare all'interno del carcere con varie modalità) smerciate all'interno degli istituti previo pagamento con carte prepagate.
Nel corso delle attività esecutive sono state impiegate più di 200 unità fra Carabinieri della territoriale, militari del 1° Reggimento Piemonte e personale del Nucleo Investigativo Regionale e Centrale della Polizia Penitenziaria.