Quando Papa Francesco chiamò a casa Chiolerio
Un altro episodio importante fu l'incontro e poi la telefonata con Oscar Perino

Chivasso custodisce con affetto due episodi che la legano in modo sorprendente e inaspettato a Papa Francesco. Due telefonate speciali che nessuno potrà mai dimenticare.
Quando Papa Francesco chiamò a casa Chiolerio
Il primo episodio risale al settembre del 2013 quando una telefonata aveva lasciato senza parole Davide Chiolerio, presidente della Pro Loco L’Agricola di Chivasso. «Buonasera, c'è Federico?», chiese la voce inconfondibile. Davide stentava a crederci: «Si è qui. Chi lo cerca?», domandò. La risposta lo lasciò attonito: «Sono Papa Francesco».
Il motivo di quella chiamata era un gesto semplice e innocente: un disegno che il figlio di Davide, Federico, allora di soli sei anni, aveva realizzato per il Papa durante un pellegrinaggio diocesano a Roma. Un disegno accompagnato da poche parole di un bambino e da una breve presentazione della "Betlemme" chivassese, un presepe unico in Italia gemellato con la Terra Santa. L'opera era stata affidata a un collaboratore di un cardinale piemontese, con la vaga speranza che potesse giungere nelle mani del Santo Padre.
La sorpresa fu immensa quando Papa Francesco in persona telefonò per ringraziare Federico. Davide, incredulo, chiese se potesse mettere il vivavoce per condividere quel momento con tutta la famiglia. Il Papa acconsentì con gioia e parlò con loro.
Perino e quel momento molto speciale
La seconda chiamata risale al 1° novembre 2017, giorno di Tutti i Santi. Oscar Perino, chivassese purtroppo scomparso nel 2020 a causa della pandemia, si trovava nella sua abitazione quando il suo cellulare squillò. Un numero privato. Alla sua risposta, una voce dall'altro capo del telefono pronunciò parole che inizialmente gli parvero incredibili: «Sono il Papa». La sua reazione, spontanea e genuina, fu di chiedere: «Il papà di chi?». Solo alla precisazione «No, Papa Francesco», Oscar realizzò la straordinarietà di quel momento.
L'emozione fu, come lui stesso raccontò, «indescrivibile». Pur essendo cugini alla lontana (la nonna materna di Oscar era cugina prima della nonna paterna di Papa Bergoglio), mai avrebbe immaginato un gesto simile. Oscar aveva avuto modo di incontrare privatamente il Santo Padre durante la sua visita a Genova qualche mese prima, dove gli aveva donato la sciarpa del San Lorenzo, squadra argentina molto cara al Pontefice, e una lettera della madre, Anna Demergasso. Di quell'incontro, Oscar ricordava con commozione lo sguardo pieno d'amore del Papa e l'onore di aver ricevuto in dono un Santo Rosario. Ma quella telefonata inaspettata, nel giorno di Ognissanti, rappresentò un sigillo ancora più profondo di un legame familiare che si era trasformato in un affetto sincero e personale.