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25 aprile
Festa della Liberazione, "La sobrietà la decidono gli antifascisti"
L'intervento del Circolo Sinistra Italiana del Chivassese

Festa della Liberazione, il Circolo Sinistra Italiana del Chivassese: "La sobrietà la decidono i antifascisti".
25 Aprile, il caso Chivasso
"Bella Ciao" è la protagonista del pomeriggio del 25 Aprile 2025 al Parco Mauriziano di Chivasso. Perché al parco? Perché il concerto popolare previsto per celebrare l'80esimo anniversario della Liberazione in piazza è stato annullato. Al centro della questione, la "sobrietà" raccomandata per le commemorazioni, interpretata dalla Giunta comunale del sindaco Claudio Castello in un modo che il Circolo Sinistra Italiana del Chivassese contesta con fermezza.
"La sobrietà la decidono i antifascisti"
Attraverso una nota ufficiale, il circolo esprime la propria posizione con parole dirette e inequivocabili:
La sobrietà la decidono gli antifascisti...
Le raccomandazioni governative di "sobrietà" per i festeggiamenti dell' 80' anniversario della Liberazione sono state il grimaldello per tentare di depotenziare i valori dell' antifascismo. I nipotini dei nostalgici a tempo pieno del ventennio hanno giocato sul calendario, allungando a ben cinque giorni il lutto nazionale per la scomparsa di Papa Bergoglio, includendo anche il 25 Aprile. E di conseguenza i prefetti hanno emanato circolari ai Comuni italiani relative alla "sobrietà" dei festeggiamenti. Da qui è entrata in campo la possibilità di interpretare in modo più o meno restrittiva questa raccomandazione. E succede che la giunta di Chivasso, che aveva promosso un concerto di musiche popolari in piazza, rinvia l' evento, mantenendo soltanto la celebrazione ufficiale del mattino, con un corteo cittadino assai più partecipato del solito. Secondo noi un errore.Un errore di interpretazione, quella di accettare la versione più drastica proposta alla giunta dal segretario comunale. Un errore politico quello di assecondare una decisione calata dall' alto da un governo di destra che ha nel suo dna la missione di depotenziare la lotta di Liberazione che mise all' angolo vent'anni di dittatura fascista. E poi succede che, sempre a Chivasso, in modo assolutamente spontaneo un gruppo di persone con qualche chitarra e qualche fetta di colomba pasquale si ritrovi al Parco Mauriziano in un bel pomeriggio di sole per cantare Bella Ciao e ciò che salta fuori dalla creatività dei partecipanti, che nel frattempo si moltiplicano.
E, dulcis in fundo, succede anche che i solerti vigili urbani identifichino un po' di queste pericolosi soggetti: rei di antifascismo?
Che palle con sta storia degli antifascisti. Non so quanta gente ci fosse ma non credo orde di chivassesi. Adesso ogni cosa se non e' antifascista non va bene, solo un pretesto per dare contro. Ricordo che gli ideali che dicono di professare non sono solo i loro, ma di tante persone che lavorano, rispettano la legge e le idee altrui