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Centro d’incontro, 25 mila euro a NEMO: e c’è chi grida al conflitto d’interessi...

Nel mirino la consigliera Veronica Davico, di Sinistra Ecologista: «Ci lavora, e suo marito è il presidente»

Centro d’incontro, 25 mila euro a NEMO: e c’è chi grida al conflitto d’interessi...
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Anche se non vi sono sostanziali novità rispetto a quanto avvenuto lo scorso anno (per il centro d’incontro «Felice Donato» 25 mila euro erano stati stanziati nel 2024 e 25 mila euro sono stati stanziati il 17 aprile), nei corridoi di Palazzo Santa Chiara non sono mancate le frecciatine al veleno contro chi si prepara ad essere l’ennesima vittima della guerra intestina all’interno del Centro Sinistra chivassese.

25 mila euro a NEMO: e c’è chi grida al conflitto d’interessi...

Questa volta, nell’occhio del ciclone è finita Veronica Davico, capogruppo di Sinistra Ecologista Chivasso (rappresentata in Giunta da Fabrizio Debernardi), che nel curriculum disponibile nella sezione trasparenza del sito internet del Comune di Chivasso dichiara di lavorare come «Insegnante e coordinatrice azioni educative/didattiche Associazione Nemo-In.Forma.Citt@», di cui presidente è suo marito Luciano Cannone.
Nulla da eccepire, e ci mancherebbe ancora, ma il discorso cambia (sul tema dell’opportunità) se si pensa che a ricevere i 25 mila euro di cui sopra è stata proprio la «Nemo-In.Forma.Citt@», che dal 2023 si occupa di gestire (in modo ineccepibile) la struttura di via Paleologi.
Davico lavora con i ragazzi, e proprio in vesti «lavorative» ha partecipato, alcune settimane fa, all’incontro sulle nuove politiche per i giovani messe in cantiere dal Comune di Chivasso.
Come detto, non vi è nulla di illecito, anche se sono in molti a ricordare la recente bocciatura di un progetto da 1500 euro presentato da Lina Borghesio, che da anni si occupa di donne in difficoltà e vittime di violenza, in quanto in «conflitto d’interessi» con la figlia Chiara Vercellini, psicologa, che lo avrebbe portato avanti. Non è chiaro dove sia stato visto un conflitto d’interessi tra privati, ma tant’è.

«Sono tranquillissima - spiega Davico - perché è tutto rendicontato al centesimo e più che tutto né io né Luciano prendiamo un centesimo per quel progetto. Anzi, l’associazione per il “Felice Donato” lo scorso anno ci ha rimesso 8 mila euro. I 25 mila euro del 2024 sono stati spesi tutti tra gli stipendi dei due operatori, la sabbia per le bocce, alcuni premi. Io lavoro sì per NEMO, ma seguo un progetto a Ivrea. Se ci fosse un conflitto d’interesse l’associazione dovrebbe almeno guadagnarci qualcosa...».

Le criticità

Nel report 2024 stilato da NEMO, si ravvisano comunque alcune criticità nella gestione:

«Con grande dispiacere - si legge - bisogna segnalare che il Centro di Incontro non è stato coinvolto per partecipare al bando per l’invecchiamento attivo II edizione 2024.

Di conseguenza, i corsi di pilates, ballo, musicoterapia e gli incontri con gli esperti non saranno rifinanziati nella prima parte del 2025 e andranno ad estinguersi, suscitando grande amarezza tra i frequentatori del Centro, che hanno visto in queste attività un'importante occasione di socializzazione e benessere.
È auspicabile una nuova partecipazione al bando regionale 2025 per riattivare le attività a partire dal mese di settembre/ottobre.

Oltre al bando invecchiamento attivo sarebbe necessario partecipare congiuntamente con il Comune a ulteriori progettualità al fine di garantire la sostenibilità del Centro.
Sarebbe necessario incrementare il contributo per aumentare il monte ore mensile da destinare alle pulizie.
L'operatrice che si occupa delle pulizie del Centro ci segnala che sarebbe necessario più tempo per completare al meglio la pulizia della struttura e garantire l'igiene del Centro. Ad esempio, con l'aumentare degli accessi è aumentato anche l'uso dei servizi igienici».

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