Accoltella al volto chi l’aveva sfregiata: 30enne in carcere per tentato omicidio
Sul posto i Carabinieri e le ambulanze del 118

Questa è una storia che parte da lontano, una vendetta che per tre anni ha covato sotto la cenere fino al drammatico epilogo di sabato 3 maggio.
Accoltella al volto chi l’aveva sfregiata
Tutto ha inizio nel 2022, quando dopo una banale lite in un bar del paese Mario (nome di fantasia), classe 1954, lancia un bicchiere in faccia a Daniela (nome di fantasia), classe 1994, sfregiandole la guancia. Un segno indelebile, ben visibile nelle fotografie che la ragazza posta sui social, che le lascia una ferita molto più profonda nell’anima.
Seguita anche dal Centro Antiviolenza di Chivasso, Daniela non riesce a superare il trauma. Passano settimane, mesi, anni, nessuno riesce a capire quanto la stiano tormentando i suoi demoni anche perché le conseguenze legali per Mario sono state praticamente nulla. Una lite, un momento di rabbia, tutto finito alla faccia del «codice rosso» e all’inasprimento delle pene per chi commette violenza contro le donne. Tutto finito, in poche pagine di verbale. Tutto finito, ma non per Daniela.
Non sappiamo quante volte i due si siano incrociati in questi tre anni, a fare la spesa, in strada, o magari in quello stesso bar frequentato da mezzo paese.
Il caso
Sabato sera, poco dopo le 21, l’epilogo che nessuno avrebbe anche solo immaginato.
Daniela esce di casa, con un coltello, e in una Montanaro quasi deserta arriva in via Garibaldi, davanti a casa di Mario.
Si ferma, suona alla porta, e non appena l’uomo apre gli si scaglia addosso colpendolo al volto con la lama.
Questione di istanti. Le urla di Mario allarmano i vicini, e in pochi secondi arrivano due ambulanze della Croce Rossa, una con medico a bordo, ed altrettante pattuglie dei Carabinieri.
A prendere subito in mano la situazione sono i militari della Stazione di Montanaro, da poco al comando del Maresciallo Nicola Fusco, che (con tutta la delicatezza del caso) in contatto con la Procura della Repubblica di Ivrea formalizzano per Daniela la gravissima accusa di tentato omicidio. Anche se Mario non è mai stato in pericolo di vita, a pesare sono la premeditazione, il fatto che lo abbia colpito al volto, una circostanza aggravante, e il fatto che la ragazza sia stata sentita gridare «Io ti ammazzo» mettendo così ben in chiaro il proprio scopo.
Sia Daniela che Mario sono stati poi trasportati al Pronto Soccorso di Chivasso e sottoposti ad alcuni accertamenti.
Mario è stato poi medicato e dimesso con una prognosi di pochi giorni, mentre Daniela, seppur sotto choc, è stata giudicata in una condizione «compatibile con il carcere» e quindi trasferita ad Ivrea, a disposizione della Magistratura. Convalidato l'arresto, la donna è stata poi accompagnata in carcere a Torino.
Perché, ricordiamocelo, anche lei è una vittima di questa storia.