Tragedia sfiorata

Distrugge l'auto in un incidente e poi si sdraia sui binari per farla finita

Lo schianto alle porte di Casale Monferrato. Il giovane, residente a Lauriano, ha poi raggiunto Borgo Revel in treno.

Distrugge l'auto in un incidente e poi si sdraia sui binari per farla finita
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Undici minuti, seicento sessanta secondi, il tempo per una colazione al bar, una spesa veloce, una doccia calda. Per Marco (nome di fantasia), non ancora trent’anni, residente a Lauriano, quegli undici minuti rappresentano la differenza tra la vita e la morte.

Distrugge l'auto in un incidente e poi si sdraia sui binari per farla finita

Sabato 10 maggio, intorno a mezzogiorno, alla centrale operativa del 112, Numero Unico di Emergenza, arriva la segnalazione di un uomo che sta camminando lungo i binari, dalla stazione di Borgo Revel di Verolengo in direzione di Crescentino.

La chiamata passa ai Carabinieri della Stazione di Crescentino, al comando del Maresciallo Gesualdo Marrapodi, che senza perdere nemmeno un secondo si dirigono, con l’aiuto dei colleghi di Livorno Ferraris, verso il ponte di Sant’Anna, confine tra il Torinese e il Vercellese.

Una corsa contro il tempo

Con la coda dell’occhio, i militari notano una sagoma scura sui binari, all’altezza dell’argine.
E’ Marco. Si è sdraiato sui binari, perpendicolarmente come nei film, vuole essere sicuro di non avere scampo.
E’ un attimo. I Carabinieri lo afferrano per le braccia e lo portano lontano dalla massicciata, al sicuro. Sono le 12.15, il treno sarebbe passato alle 12.26.
Marco vede tutto nero, ripete di volersi uccidere, e ai Carabinieri e agli agenti della Polfer, intervenuti da Chivasso, racconta di un incidente, avvenuto la sera prima a Casale Monferrato, di un’auto distrutta, della paura di tornare a casa, della decisione di chiudere i conti con il destino.

Il trasporto in ospedale

Sul posto anche un’ambulanza della Croce Rossa di Chivasso, con l’équipe medica del 118: per Marco si aprono le porte del Pronto Soccorso di Chivasso, nella speranza che quel «buio» in cui era precipitato diventi solo un ricordo.

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