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Pellegrino lascia la Giunta... c’è chi dice che è stato obbligato

Ma il diretto interessato spiega: « E’ stata una decisione difficile per motivi personali»

Pellegrino lascia la Giunta... c’è chi dice che è stato obbligato
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«Motivi personali, compresi lavorativi» questa è stata la motivazione delle inaspettate dimissioni dell’assessore di Montanaro Stefano Pellegrino che lascia le deleghe all’ambiente, alle attività produttive, allo sport, al turismo e alla fiera ma continuerà ad essere un consigliere di maggioranza.

Pellegrino lascia la Giunta

«Motivi personali, compresi lavorativi» questa è stata la motivazione delle inaspettate dimissioni dell’assessore di Montanaro Stefano Pellegrino che lascia le deleghe all’ambiente, alle attività produttive, allo sport, al turismo e alla fiera ma continuerà ad essere un consigliere di maggioranza.

... C’è chi dice che è stato obbligato

Una spiegazione che però non convince del tutto soprattutto alla luce di alcune voci negli ambienti vicini alla maggioranza di Palazzo Bricha. Pellegrino era ritenuto uno di più attivi e motivati amministratori tanto da essere considerato uno dei principali artefici della vittoria della lista del sindaco Antonino Careri alle amministrative del giugno 2024, portando con la propria candidatura oltre duecento preferenze. Un risultato importante che rende ancora più sorprendente la sua uscita di scena. Fonti sicure parlano di un clima teso a Palazzo Bricha già da qualche settimana.

La famosa lettera

Nei giorni precedenti alle dimissioni, alcuni componenti della maggioranza avrebbero consegnato al sindaco una comunicazione scritta per chiedere la «revoca delle deleghe» dell’assessore Stefano Pellegrino. Il documento farebbe riferimento a «comportamenti ritenuti non adeguati al suo ruolo istituzionale». A questo punto, la domanda che ci si pone è semplice: si è trattato davvero di una scelta personale, o è un’uscita «elegante» decisa per non inasprire ulteriormente le tensioni all’interno della maggioranza?

L’assessore Pellegrino smentisce la questione del documento rilasciando dichiarazioni di circostanza. «Le tensioni non hanno generato le mie dimissioni - riferisce Pellegrino - E’ stata una decisione difficile e complicata per motivi personali. Una scelta che va oltre la mia personale volontà. Chi mi conosce sa quanto impegno ho profuso, da oltre dieci anni, prima in minoranza, e, dopo, in maggioranza per raggiungere un traguardo tanto sperato. Continuerò a stare in mezzo alla gente come prima. Perché ci sono due modi di fare politica: c’è chi si nasconde nei palazzi e chi, come me, sta in mezzo alla gente, ascolta i loro bisogni, cercando, il più possibile, di esaudirli.  A me piace fare politica tra i cittadini, ed ora il mio lavoro continuerà come consigliere di maggioranza, con lo stesso impegno di prima. Il mio non è un addio. Ho fatto cose buone in questo anno, e sono orgoglioso di avere per primo organizzato la Fiera di Santa Cecilia in una diversa postazione che è stata apprezzata».

Il silenzio del sindaco

Nessuna dichiarazione del sindaco Antonino Careri che non si è riusciti a contattare telefonicamente.

Il collega Gallon invece...

Solidarietà da parte del vice sindaco Arcangelo Gallon che però non ha voluto entrare nel merito delle motivazioni delle dimissioni. «Non posso nascondere - dice Gallon - il rammarico per questa situazione. Con Stefano ho condiviso anni di impegno politico prima in minoranza e, poi, in maggioranza. Non l’abbandonerò neppure in futuro. Chi come lui ha tanta energia, caparbietà e, soprattutto, stima nelle persone saprà superare questo momento delicato della vita. Certamente è e continuerà ad essere un protagonista della vita montanarese».

L'intervento di Ponchia

A parlare è il consigliere di minoranza Giovanni Ponchia: «Non credo che siano i motivi personali ad avere dettato questa decisione. Esistono invece dissidi interni alla maggioranza. Piuttosto che fare dimettere contro la propria volontà un assessore, sarebbe stato più corretto che fosse stato il sindaco a ritirare formalmente le deleghe dell’assessore con un atto amministrativo, come avevo fatto io con l’assessore Arcangelo Gallon. Un decreto formale del sindaco per il ritiro delle deleghe è un gesto di responsabilità politica chiara invece che lasciare tutto sul piano personale».

E’ chiaro che la vicenda apre un fronte delicato all’interno della maggioranza che dovrà ricomporre gli equilibri politici per non cadere in una crisi. E, soprattutto, dovrà provvedere al più presto ad un rimpasto della giunta.

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