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«Il Distretto finanziò attività senza requisiti: buco da oltre 21mila euro»

Testore critico verso la scelta di anticipare il denaro e ora deve affrontare la questione

«Il Distretto finanziò attività senza requisiti: buco da oltre 21mila euro»
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Si è aperta una situazione complessa per il Comune di Cigliano a seguito della gestione di un vasto Distretto del commercio, che ha visto la partecipazione di ben 34 comuni distribuiti tra le province di Biella, Vercelli e Torino, dall'Alto Biellese fino a Villareggia.

«Il Distretto finanziò attività senza requisiti»

Il sindaco Giorgio Testore ha spiegato la situazione in modo diretto: «Il Comune di Cigliano aveva fatto un Distretto del commercio composto da 34 comuni. Il risultato di questa operazione ha portato alcuni finanziamenti, soprattutto a Cavaglià per il mercato e tutta una serie di attività, per un totale di 170mila euro che ha però da un lato un risvolto non positivo, visto dal punto di vista di amministratore, che mi lascia perplesso».

Testore entra nel cuore del problema: «Noi abbiamo sempre sostenuto che fosse ingestibile un Distretto con così tanti comuni, già perché è difficile farli interagire tutti insieme, ma ancora di più alla luce del fatto che il Comune di Cigliano ha fatto da banca per tutti gli altri Comuni, essendo capofila. Il nostro Comune è fuori per quasi 120mila euro. Abbiamo anticipato noi, su indicazione del Distretto e soprattutto di chi lo seguiva a livello amministrativo, la delegata era all’epoca Stefania Crittino, a Cigliano, per anticipare le somme ai commercianti senza limitarsi a dare un acconto, ma si è pagato tutto».

«Buco da oltre 21mila euro»

La problematica è emersa ufficialmente con una recente comunicazione della Regione Piemonte: «Non tutte le attività che hanno richiesto il finanziamento e lo hanno ottenuto sono state riconosciute ammissibili. - prosegue il sindaco - Quindi ne viene fuori una bellissima cosa: sul totale che dovrà essere liquidato al distretto dalla Regione, cioè 175mila euro, ben 21.403,60 euro non sono ammissibili. Questo aprirà questioni e mi permetto di dire che non si doveva arrivare a tanto, perché i bandi erano chiari per evitare di passare a finanziare attività senza requisiti. Qualcuno ha sbagliato. Chi, lo andremo a verificare. Il vecchio Distretto sarà convocato per prendere visione su come recuperare questi soldi, tra cui figurano anche attività di Cigliano».

Fase molto delicata

La situazione si presenta intricata: «Si apre una situazione molto delicata perché ogni Comune è libero di fare come vuole, ma quello che decide che non devono restituire nulla a Cigliano deve però sapere che poi interviene la Corte dei Conti».

Il nuovo Duc

C’è poi una critica verso chi prendeva le decisioni relative al Duc di Cigliano: «La scelta di chi lo gestiva è stata quella di far caricare il nostro Comune dei costi del personale per svolgere tutte le funzioni come la rendicontazione, senza stabilire un pro quota tra i comuni».

Oggi, il panorama è cambiato. Dopo mesi di discussioni e alla luce delle considerazioni degli altri enti, il Distretto si è ridimensionato e ora comprende sette comuni: Borgo d'Ale, Moncrivello, Villareggia, Viverone, Carisio e Formigliana, oltre a Cigliano. «Questa nuova configurazione - conclude Testore - è il risultato della consapevolezza che il modello precedente non poteva reggere a lungo con un numero così elevato di partecipanti».

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