Il caso

150 firme in poche ore per abbattere la "Marsan"

Prosegue la battaglia del neonato comitato "Nord Ferrovia", fondato per dare voce a una delle zone più popolose della città di Chivasso.

150 firme in poche ore per abbattere la "Marsan"
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Prosegue la battaglia del neonato comitato "Nord Ferrovia", fondato per dare voce alle esigenze di una delle zone più popolose della città di Chivasso.

150 firme in poche ore per abbattere la "Marsan"

Nella mattinata di sabato27 giugno, infatti, nel giro di poche ore sono state raccolte ben 150 firme per chiedere l'abbattimento della ex scuola Marsan di via IV Novembre, da anno al centro del dibattito cittadino.

La raccolta firme, spiegano gli organizzatori, proseguirà nelle prossime settimane.

Il Comitato Spontaneo di Quartiere “Nord Ferrovia”

Il Comitato Spontaneo di Quartiere “Nord Ferrovia” è un gruppo di cittadini uniti dalla volontà di attivarsi in modo costruttivo e collaborativo per migliorare la  qualità della vita nel quartiere a nord della ferrovia di Chivasso.

"Pur essendo una delle aree più densamente abitate della città - spiegano gli organizzatori - questa zona è spesso  trascurata nelle scelte amministrative. Il Comitato si propone di colmare questo vuoto rappresentativo, dando voce ai residenti e portando all’attenzione del Consiglio Comunale  alcune criticità urgenti".

Le priorità individuate dal Comitato

* Riqualificazione dell’ex Scuola Materna “Marsan”: Da anni dismessa, l’area necessita di un progetto di recupero e una destinazione condivisa con i cittadini.
* Accessibilità alla passerella di via Caluso: Si richiede l’installazione di ascensori per garantire l’accesso a disabili, anziani, genitori con passeggini e ciclisti.
* Apertura di una farmacia di quartiere: Un servizio sanitario essenziale e attualmente assente, particolarmente urgente in un’area in crescita e abitata da molte famiglie e persone anziane.

Il Comitato sottolinea il proprio carattere apartitico e indipendente da ogni forza politica, puntando su un consenso trasversale basato su temi concreti e non ideologici.

“Vogliamo essere ascoltati – spiegano i promotori – non per protestare, ma per proporre. Chiediamo un confronto diretto e trasparente con l’amministrazione, affinché anche il nostro quartiere venga incluso nelle scelte strategiche per il futuro della città" .

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