Coltiviamo

Orti sociali: luoghi di aggregazione, rinascita e di educazione ambientale

Spazi coltivati in centri urbani e scuole sono sempre più diffusi e sostenuti dalle istituzioni, come racconta l'assessore lombardo Giorgio Maione

Orti sociali: luoghi di aggregazione, rinascita e di educazione ambientale
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Cari lettori, siamo arrivati al termine del nostro percorso green accompagnato dal nuovo programma tv ColtiviAmo di Telecity. Domenica 6 luglio andrà in onda, sempre alle ore 20, l’ultima puntata, in replica il martedì alle 10 e il giovedì alle 11.45. Ma ricordiamo che tutte sono visibili sul sito di Telecity nella pagina dedicata a ColtiviAmo.
L’obiettivo di questa iniziativa, del nostro gruppo editoriale Netweek, è stato quello di avvicinare telespettatori, lettori e scuole alla natura, grazie al sostegno dei partner Technoprobe, Regione Lombardia, Consorzio Agrario Lombardo, Valentina Edizioni.

E anche con il prezioso supporto del nostro sponsor locale Borello Supermercati.

Speriamo di aver suscitato in tutti una maggiore voglia di vivere in modo più sostenibile. Abbiamo visto come fare un orto possa avvicinare le persone alla natura e, in questa ultima puntata, la conduttrice Silvia Valenti ci presenta uno strumento davvero efficace in questo percorso: gli orti sociali.

Orti sociali: luoghi di aggregazione, rinascita e di educazione ambientale

Istituzioni e imprese hanno sviluppato queste attività negli ultimi anni, con grande interesse da parte dei cittadini. Come ha spiegato l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Giorgio Maione:

"Gli orti sociali sono luoghi importanti nella nostra comunità: ricordo che Regione Lombardia è stata la prima a dotarsi di una legge sull’agricoltura nelle città e nei centri urbani. Sono luoghi importanti perché rappresentano occasioni con cui i cittadini si riappropriano dei propri territori, ma anche per la riscoperta dei cicli naturali, momenti di aggregazione e di inclusione sociale. Infatti, in molti Comuni gli orti vengono utilizzati anche per il recupero di situazioni di disagio e disabilità. Credo siano luoghi da valorizzare sempre di più e in cui la buona politica deve credere".