Simona Paonessa, il suo primo anno da consigliera regionale
La giovane analizza le impressioni iniziali, i successi ottenuti e le delusioni incontrate

Un anno fa, Simona Paonessa, 20enne di Livorno Ferraris, ha intrapreso un percorso di grande responsabilità, entrando nel Consiglio Regionale del Piemonte. Un ruolo che, soprattutto in giovane età, comporta sfide e opportunità uniche.
Paonessa, il suo primo anno in Regione
In questa intervista, ripercorriamo con la Consigliera il suo primo anno di mandato, analizzando le impressioni iniziali, i successi ottenuti e le delusioni incontrate. Dalle battaglie per la mobilità giovanile e i trasporti pubblici, alle urgenze in ambito sanitario e la necessità di investire nelle aree interne, l'intervista offre uno spaccato della sua visione politica e del suo impegno per il Piemonte, con un focus particolare sul Vercellese.
L'intervista
Un anno fa è stata eletta consigliera regionale, un ruolo di grande responsabilità, specialmente per una giovane età. Quali sono state le sue prime impressioni e le sfide più inaspettate che ha incontrato in questo suo primo anno di mandato?
Essere eletta è stata un’emozione davvero indescrivibile. Ricevere così tanta fiducia dagli elettori mi ha dato grande energia e un senso di responsabilità verso il territorio che mi impegno a mettere in campo ogni giorno. Le sfide sono praticamente quotidiane, spesso ci troviamo a “combattere” con la Maggioranza perché non vuole appoggiare nostre proposte di buonsenso, unicamente per ideologia o per partito preso. Questo non credo sia corretto, il bene della regione, dei cittadini e dei territori viene prima di ogni convinzione ideologica o di partito.
Quali ritiene siano stati i suoi maggiori successi e le principali delusioni in questo primo anno di attività?
Sicuramente l’approvazione del mio Ordine del Giorno per favorire il trasporto gratuito per gli under 26 su tutto il territorio regionale rappresenta al contempo la mia più grande soddisfazione e delusione. Mi spiego meglio: promesso da Cirio e dal Partito Democratico in campagna elettorale ed approvato in Consiglio dopo un mio atto, non è ancora stato messo a bilancio, oltre ad esser stato formulato dalla Giunta in modo discriminatorio per i territori. Anzi, possiamo dire una vera presa in giro ai cittadini: il trasporto pubblico gratuito proposto da Cirio, sarebbe solo nella città in cui si studia, unicamente urbano e rivolto esclusivamente agli universitari, dimenticandosi degli studenti delle superiori e di molti altri giovani che hanno scelto di lavorare ma che utilizzano i mezzi pubblici. Non è possibile tanta superficialità nel proporre politiche, penalizzando interi territori e categorie di giovani. Il trasporto pubblico gratuito per gli under 26 sarebbe un punto di partenza importante verso una mobilità sostenibile ed inclusiva, monitoreremo la Giunta rispetti i suoi impegni. Sempre sul tema trasporti, citerei anche aver ottenuto due treni in più sulla linea Torino-Milano, uno al mattino e uno alla sera, sospesi durante il Covid e mai più rimessi a regime. Sono stati richiesti a più riprese dai pendolari e dai territori e finalmente sono tornati operativi da questo 15 giugno.
La sanità è un tema cruciale. Quali sono state le sue priorità in quest'ambito e quali azioni concrete ha intrapreso o sostenuto per migliorare i servizi sanitari nella sua area e in regione?
Sicuramente un accesso equo e tempestivo alle cure è essenziale per i cittadini che troppo spesso devono ricorrere alla sanità privata per ricevere assistenza sanitaria tempestiva. Abbiamo a più riprese denunciato il grande numero di medici gettonisti sul nostro territorio, che costano molto di più di un medico dipendente dell’ospedale. Ritengo sia essenziale implementare la sanità territoriale per garantire migliore programmazione e qualità nelle cure, per una sanità più vicina ai bisogni dei cittadini. Non è accettabile aspettare tempi biblici per prestazioni mediche dovute. Inoltre, mi sono impegnata nel denunciare, con risultati poiché si è provveduto a trovare soluzione, la grave carenza di medici di base che lasciava scoperti oltre 7.000 pazienti nella nostra provincia. Inoltre, ho presentato un atto per richiedere l’aumento del numero di soggetti considerati fragili e, di conseguenza, aventi diritto a vaccinazioni gratuite contro malattie come l’herpes zoster e l'infezione da pneumococco, al fine di garantire la massima copertura vaccinale nella nostra regione, promuovendo una adeguata campagna di comunicazione volta a sensibilizzare la popolazione piemontese sull'importanza delle vaccinazioni.
Si parla molto di liste d'attesa e carenza di personale medico. Quali soluzioni propone anche per garantire un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini?
Il numero di medici, infermieri ed OSS è calato drasticamente negli ultimi anni ed è essenziale cambiare questo trend, investendo risorse in nuove assunzioni che portino all’abbattimento delle liste d’attesa. Negli ultimi sei anni, da quando la regione è guidata da Cirio, si contano 970 medici in meno nelle nostre strutture ospedaliere. Per l’ASL di Vercelli, per esempio, il saldo di medici assunti a tempo indeterminato nel 2024 è di -20 professionisti rispetto all’annualità precedente, -3 tecnici sanitari, +1 infermiere. Il calo strutturale delle assunzioni di medici a tempo indeterminato purtroppo spiega gli straordinari disumani a cui sono soggetti medici ed infermieri, sempre più in fuga verso il settore privato, che porta all’inevitabile aumento delle liste d’attesa. Servono più assunzioni di professionisti: medici, infermieri, tecnici e OSS, oltre ad interventi urgenti per garantire la qualità e la continuità delle cure dei cittadini con programmazione, investimenti e implementazione della sanità territoriale.
Il Vercellese, come molte aree interne, spesso lamenta carenze nel sistema dei trasporti pubblici. Quali sono le sue analisi a riguardo e quali interventi intende promuovere per migliorare la mobilità dei cittadini, sia su ferro che su gomma?
Si parla spesso giustamente del problema dello spopolamento delle aree interne senza però proporre politiche che le valorizzino. Anche questa è una battaglia che in Consiglio ho più volte portato all’attenzione. E’ un tema che si interseca con quello dei trasporti, della sanità e dell’esigenza di lasciare non indietro territori e i loro abitanti. Non deve esistere un Piemonte di serie A e uno di serie B. Che attrattività può avere per cittadini ed investimenti un territorio privo di trasporti, medici di base, scuole, asili nido, attività commerciali? I territori hanno bisogno di servizi per essere vivibili e attrattivi: una sanità territoriale vicina, trasporti su gomma e su ferro su cui bisogna invertire il trend negativo degli ultimi anni: tagli su tagli. Proprio su questo tema, per esempio, non è accettabile alcuni paesi siano sprovvisti di treni nel fine settimana. In Commissione trasporti, tra i vari temi affrontati, ho più volte sollevato il tema della riapertura della linea Novara-Varallo e di altre linee sospese, che sarebbero vitali per la mobilità di molti territori.
Come valuta l'attuale stato delle infrastrutture viarie nel Vercellese? Ci sono progetti di ammodernamento o nuove realizzazioni che ritiene urgenti per il territorio?
Senza dubbio, lo sviluppo di un territorio è fortemente influenzato dallo sviluppo delle proprie infrastrutture, per i cittadini che le percorrono, come per imprese e turismo. E’ molto importante salvaguardare dal punto di vista idrogeologico il nostro territorio che, sempre più spesso, si trova in sofferenza di fronte ad eventi calamitosi. Questo comporta investimenti nella difesa del suolo e maggiori risorse ai comuni per manutenzioni ordinarie e straordinarie. Peccato che il Governo sembra abbia idee diverse: ha comunicato nelle scorse settimane un taglio del 70% ai fondi per la manutenzione delle strade provinciali. Meno fondi per la manutenzione significano strade più pericolose, maggiori rischi di incidenti e un freno allo sviluppo economico del territorio, soprattutto in territori fragili come il nostro dal punto di vista idrogeologico. In sintesi, il Governo ha aumentato 1.1 miliardi di euro le risorse a bilancio per costruire il Ponte sullo Stretto, tagliando alla nostra provincia oltre 3 milioni di euro per la manutenzione delle strade provinciali solo per le annualità 2025 e 2026, mentre invece un qualsiasi automobilista potrebbe testimoniare l’assoluto bisogno di un aumento delle risorse stesse.
Essendo lei stessa una giovane, quali sono le principali esigenze e sfide che ha identificato per la popolazione giovanile piemontese e, nello specifico, del Vercellese?
L’Italia ha perso in venti anni oltre un quinto dei giovani, diventando ultima in Europa per la presenza di under 35 e purtroppo la nostra provincia non è estranea a questo triste primato. Un giovane under 35 su due guadagna meno di 1.000 euro netti al mese. Questo deve farci riflettere sulla grande difficoltà che i giovani inevitabilmente trovano nel crearsi un’indipendenza, andare via di casa e mettere su famiglia. Spesso il nostro ingresso nel mondo del lavoro avviene in età avanzata, dopo tirocini non retribuiti o stage malpagati dove i giovani vanno a sostituire a tutti gli effetti altri lavoratori dipendenti. Servono investimenti in formazione, attenzione verso quelle professionalità dove già oggi mancano figure professionali, oltre a investimenti volti a rilanciare il tessuto produttivo del territorio che non può dipendere solo dal settore automotive o dalla logistica. Al contempo, serve la massima attenzione verso le attività del territorio che stanno vivendo momenti di grave crisi, che non vanno abbandonate e, soprattutto, non vanno lasciati indietro i loro lavoratori. I giovani hanno bisogno di spazi di svago e condivisione, di non essere abbandonati a loro stessi. Spesso questo genera gravi problematiche psicologiche, come il timore di “non essere mai abbastanza” per la società che ci circonda. Proprio a tal fine, ho presentato un emendamento per aumentare i soldi messi a bilancio per lo sviluppo dell’attività della psicologia delle cure primarie e potenziare i servizi di salute mentale, a beneficio della popolazione di tutte le fasce di età, specialmente i più giovani, migliorandone la sicurezza e la qualità, anche in considerazione della crisi psico-sociale che tutti abbiamo in qualche modo vissuto nel periodo successivo al Covid.
Se dovesse scegliere una singola battaglia, un obiettivo primario per il suo prossimo anno di mandato, quale sarebbe e perché?
Una battaglia prioritaria per il prossimo anno di mandato sarà sicuramente quella di impegnarmi per garantire alla nostra provincia un sistema di trasporti su gomma e su ferro che sia capillare, accessibile e puntuale. Serve una visione politica e una programmazione dei servizi, per promuovere la mobilità sostenibile ed agevolare i cittadini e i pendolari. È essenziale investire concretamente nel trasporto pubblico e il Piemonte deve viaggiare in questa direzione. Mi impegnerò al massimo per far sì che il nostro territorio possa ricevere la maggior attenzione possibile da parte dell’Amministrazione regionale.