«Parlano bene ma... razzolano male»
La replica di Rozzino alle minoranze

In un clima politico sempre più acceso, il sindaco di Torrazza, Massimo Rozzino, rompe il silenzio e risponde con fermezza alle critiche e ai proclami mediatici delle capogruppo di minoranza, Marinella Bracco e Martina Gavazza. Con un tono diretto e inequivocabile, il primo cittadino non le manda a dire, puntando il dito su assenze e strategie comunicative che, a suo dire, celano una scarsa concretezza.
«Parlano bene ma... razzolano male»
«Non si può certo dire che Torrazza abbia una opposizione avara di proclami mediatici! Entrambe le consigliere di minoranza, Marinella Bracco e Martina Gavazza, rincorrendosi l'un l'altra, in una gara a chi arriva prima nell'impartire lezioni di buona amministrazione in particolare al sindaco, regalano alla comunità lunghi monologhi con abilità comunicativa di altissimo livello anche quando, con scarso risultato, tentano di giustificare il loro alquanto risicato impegno verso i cittadini che le hanno votate. Eh sì, perché di questo si tratta: parlare bene e razzolare male. - spiega il sindaco Rozzino - Le allora candidate alla carica di primo cittadino, in questo primo anno, oltre a contare le pulci all'Amministrazione, ben poche volte ci hanno onorato con la loro presenza ai Consigli comunali ed alle Commissioni delle quali entrambe fanno parte. Questo perché Bracco è ormai cittadina dell'Europa e un po' meno di Torrazza, Gavazza vorrebbe concordare i Consigli ed avere più tempo perché, citando le sue stesse parole “così da agevolare me che sono ancora lavoratrice e ho una famiglia con un bambino piccolo”. La domanda è: come fanno tutti gli amministratori donne e uomini che sono nelle sue stesse condizioni? Si era candidata alla carica di sindaco, cosa pensava che la carica fosse dalle/alle? Un'occupazione part time? Oppure crede che la carica di consigliere sia meno importante di altre? Come se un cittadino bussasse alla porta di un amministratore comunale, e quest'ultimo rispondesse "No guardi ho famiglia, sono un genitore, non ho tempo, prenda un appuntamento e poi vediamo". Tutti gli amministratori che lavorano ed hanno famiglia, non possono non ponderare bene a priori la scelta fatta e a maggior ragione se, come ha fatto la consigliera, ci si candida alla guida del proprio Comune. Ma torniamo alla consigliera Bracco, nonostante i 1000 km che la dividono da Torrazza, dove i cittadini si chiedono che fine abbia fatto, di tanto in tanto si palesa come dire "ci sono eh!" scrivendo un articolo (stranamente quasi sempre dopo Gavazza), oppure inviando interrogazioni. Si potrebbe pensare che il suo unico scopo sia quello di rallentare le attività degli uffici dal momento che le risposte alle interrogazioni presentate le potrebbe reperire consultando e leggendo gli atti oppure recarsi presso gli uffici e consultarli di persona. A cosa serve chiedere cose di cui già la risposta c'è? Vuole fare un dispetto al sindaco? All'Amministrazione? Sappia che se fosse questo il suo scopo, il danno lo arrecherebbe ai dipendenti del nostro Comune che lei tanto ama. Le rare giustificazioni per le sue assenze in Consiglio (per lo più non giustificate, da qui una totale mancanza di rispetto nei confronti di chi l'ha votata) ci fanno con i ricordi tornare indietro nel tempo quando, ricoprendo la carica di vicesindaco nell'anno buio del Covid e quando la popolazione torrazzese, a lei tanto cara, aveva più bisogno, si defilò urlando a gran voce sui social "io resto a casa" per poi trovare il tempo di riunirsi con l'allora opposizione in locali pubblici ma, essendo una persona molto discreta, aveva preferito farlo in altro Comune. Un pensiero va nuovamente alla consigliera Gavazza che, con linguaggio ricercato e ricco di figure retoriche, ci paragona all'autunno. Travolti da questo linguaggio e pensiero aulico, ricordiamo alla consigliera che l'autunno è la più poetica tra le 4 stagioni, che con i suoi colori ed i suoi frutti invita all'incanto, alla sorpresa ed all'attesa. In conclusione, noi, a dispetto di quanto scrivono le consigliere, continuiamo a lavorare. Il lavoro fatto in questo quinquennio verrà valutato sempre a fine mandato dove sarà redatta la Relazione di Fine Mandato, come da obbligo amministrativo, di quanto è stato realizzato e saranno come sempre i cittadini torrazzesi a giudicare».