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Progetti di pubblica utilità

A Chivasso i lavoratori richiesti sono tre, uno a Lauriano e ben 21 a Crescentino

Progetti di pubblica utilità
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Sono 86 i progetti di pubblica utilità presentati da enti pubblici e aziende piemontesi che hanno riposto al bando regionale 2025-2026, per coinvolgere 297 disoccupati in condizioni di svantaggio e 86 persone con disabilità presentati e approvati dalla Regione Piemonte.

Progetti di pubblica utilità

A Chivasso i lavoratori richiesti sono tre, uno a Lauriano e ben 21 a Crescentino, di cui un disabile.
La Regione ha stanziato 8,7 milioni di euro con l'obiettivo di aumentare l’occupabilità delle persone più fragili e a rischio di esclusione sociale attraverso interventi concreti di politica attiva del lavoro.

Inclusione sociale

I progetti di pubblica utilità rappresentano uno strumento fondamentale per favorire l'inclusione sociale e lavorativa delle persone in condizioni di svantaggio. Presentati dagli enti pubblici, prevedono la possibilità di creare un partenariato pubblico-privato composto, oltre che dall’amministrazione pubblica nel ruolo di capofila, da uno o più operatori privati (imprese cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi). I partecipanti saranno impiegati in: interventi straordinari di valorizzazione del patrimonio ambientale e urbanistico, che possano fungere da volano per lo sviluppo sul territorio di attività e micro-imprenditoria; interventi straordinari di valorizzazione del patrimonio ambientale attraverso attività forestali, vivaistiche, agricole e, per la prima volta, anche di agricoltura sociale, di rimboschimento, di sistemazione montana, di tutela degli assetti idrogeologici; valorizzazione e recupero del patrimonio culturale, di beni archivistici, librari e artistici di interesse storico e culturale; riordino straordinario di archivi di tipo tecnico o amministrativo attraverso attività di inventariazione e digitalizzazione; servizi alle persone a carattere temporaneo come l’accompagnamento di ospiti di case di riposo nello svolgimento delle attività quotidiane; supporto e affiancamento nelle attività di animazione; supporto domiciliare agli anziani per il disbrigo di piccole pratiche quotidiane.
L’inserimento lavorativo si basa sull’inquadramento previsto dai contratti nazionali di categoria, con contratto a tempo determinato di durata compresa tra 13 settimane e 5 mesi.

L'intervento dell'assessore

«Con i progetti di pubblica utilità - spiega l’assessore regionale Elena Chiorino - non parliamo di assistenzialismo, ma di politiche attive del lavoro che mettono al centro la persona e la sua dignità. Offriamo un'opportunità concreta a chi è più fragile – disoccupati di lungo corso e persone con disabilità – per rientrare nel mondo del lavoro e riattivarsi socialmente, rafforzando competenze, fiducia e senso di appartenenza».