Il Ponte sul Po a rischio
Se il Governo non sblocca i fondi

La realizzazione del nuovo ponte sul Po tra Castiglione e Settimo è a rischio. La Città Metropolitana di Torino, infatti, non ha ancora ricevuto comunicazioni sullo sblocco dei fondi previsti dal Governo proprio nell’ambito del Decreto Ponti.
Il Ponte sul Po a rischio
«Dalla data dell’11 aprile annunciata dal sottosegretario Ferrante durante il sopralluogo effettuato sul territorio con gli amministratori locali - niente si è posso. Ormai sono passati quasi tre mesi, ma alle tante parole dette non sono seguiti fatti concreti». Queste le puntualizzazioni espresse dal vice sindaco Metropolitano Jacopo Suppo, che la scorsa settimana a Bardonecchia ha consegnato al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, in Piemonte per l’inaugurazione ufficiale della seconda canna del traforo autostradale del Frejus, una nota scritta.
Nella nota si ricorda che la Città metropolitana di Torino ha definito e trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la manifestazione di interesse alla proroga dei termini di accesso ai finanziamenti assegnati con il Decreto Ponti del 2018, che riguarda un investimento complessivo di 61,1 milioni di euro per finanziare le opere.
Le parole di Suppo
«La Città Metropolitana ha fatto la sua parte stando nei tempi e impegnando risorse proprie. Ora il governo mantenga fede alle promesse. - sottolinea il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo –. Al momento non abbiamo ricevuto comunicazioni dal Ministero, che non ha dato riscontro alle sollecitazioni trasmesse. La manifestazione di interesse è stata successivamente integrata con due note, il 18 aprile e l’8 maggio, che hanno portato il totale delle risorse richieste a 68 milioni».
E ancora: «Senza una sollecita conferma dei finanziamenti attesi e senza la certezza che eventuali spese anticipate dal nostro Ente (finora per un importo di oltre 700.000 euro) saranno comunque rendicontabili non sarà ovviamente possibile aggiudicare i lavori entro il prossimo 31 dicembre. - precisa Suppo -. Al Ministro Salvini chiediamo se è applicabile a queste opere quanto previsto nel recente Decreto ‘omnibus’, ovvero la possibilità per le Province e le Città metropolitane di avviare le procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento dei contratti».
Puntualizza inoltre Suppo: «Se hanno deciso di spostare i fondi previsti da un’altra parte lo dicano. In tutti questi mesi ho evitato di fare dichiarazioni, ma ora basta, non si può più stare zitti. Anche perché ormai siamo arrivati praticamente a settembre. Già oggi faremo fatica a stare nei tempi. Impostare una gara di tale portata in 3-4 mesi, infatti, è quasi impossibile e quindi necessariamente avremmo bisogno di una proroga ulteriore. Noi i compiti li abbiamo fatti tutti. Il giorno dopo l’arrivo della conferma del finanziamento saremmo pronti a partire. Contano i fatti, non i proclami che in questi mesi sono stati espressi». Oggi il rischio è quello di non rispettare la scadenza di fine anno per l’appalto dei lavori. Una preoccupazione già espressa dal territorio attraverso le colonne del nostro giornale lo scorso 1 luglio, nonostante le rassicurazioni del vice capogruppo di Forza Italia in Senato, Roberto Rosso: «Il Decreto è stato trasmesso al Ministero delle Finanze nel mese di maggio. Confidiamo ora in un iter celere anche da parte del Mef, con cui vi è piena collaborazione istituzionale»; e del segretario di Forza Italia settimese Giorgio Chiarle: «Ho parlato con il senatore e i soldi ci sono - afferma l'azzurro -. È vero, il Ministero dell'Economia e delle Finanze deve dare il via libera ma ormai è fatta». Rassicurazioni a cui, però, non hanno fatto seguito altri passi concreti.
Chiede Suppo: «Come Città Metropolitana abbiamo fatto un investimento importante, proprio per farci trovare pronti. Ma se il finanziamento, per ipotesi non fosse confermato, chi ci darebbe i soldi spese indietro?».