il caso

Mistero di Chivasso, forse una svolta nel caso della donna senza nome

Le indagini dei carabinieri proseguono

Mistero di Chivasso, forse una svolta nel caso della donna senza nome

Potrebbe esserci una svolta nel misterioso caso della donna sepolta in una tomba anonima a Chivasso. Il corpo, rimasto per più di un anno nell’obitorio, era di una persona che ha usato una serie di identità e date di nascita false.

Forse una svolta nel caso della donna senza nome

L’ultimo capitolo di questa storia è iniziato con una segnalazione arrivata ai Carabinieri di Chivasso da parte di un esperto informatico. La segnalazione ha permesso di avviare una nuova fase di indagini.

Secondo le prime verifiche, la donna senza nome potrebbe essere una donna del 1978, originaria del Comasco. Le indagini suggeriscono che risulterebbe scomparsa da un ospedale inglese, anche se, al momento, non è stata presentata nessuna denuncia ufficiale.

I Carabinieri stanno conducendo tutte le verifiche del caso per confermare la corrispondenza e accertare i dettagli della sua scomparsa.

La storia

Tutto era iniziato il 27 luglio 2024, quando la donna è morta all’ospedale di Chivasso dopo un breve ricovero. Le generalità che aveva fornito si sono rivelate false. Per un anno, il suo corpo è rimasto in una cella frigorifera, fino a quando, il 26 agosto 2025, è stata sepolta in una tomba anonima nel cimitero di via Favorita, con la dicitura “Persona sconosciuta, sesso femminile”.

Un’analisi successiva ha ricostruito il suo peregrinare attraverso l’Italia: da Mondovì a Susa, passando per Vercelli, Milano, Bologna e Taranto, la donna era stata fermata e fotosegnalata più volte dalle forze dell’ordine, usando sempre nomi e date di nascita differenti. Aveva dichiarato di essere nata in Italia, Francia o Svizzera, con un’età variabile tra il 1978 e il 1981.

Quando è arrivata al Pronto Soccorso di Chivasso, il 12 luglio 2024, si era presentata come Evelina Valle, classe 1979, di Trento. Le sue condizioni erano precarie, sia a livello clinico che igienico. Dopo essersi allontanata e ritrovata, le sue condizioni erano peggiorate, fino al decesso due settimane dopo.

Ora, la segnalazione dell’esperto informatico apre uno spiraglio per dare finalmente un nome e un’identità a questa donna, risolvendo un mistero che per troppo tempo l’ha tenuta prigioniera anche dopo la morte.