Quello dei «ladri di case» è un problema sempre più frequente e diffuso, tanto che con il recente Decreto Sicurezza il Governo ha istituto il nuovo reato di «Occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui», punibile con la pena della reclusione da 2 a 7 anni.
Finisce in una RSA e le “rubano” la casa
Una casistica che interessa non solo le grandi città, dato che nelle ultime due settimane sono ben due gli episodi avvenuti a Chivasso.
Quello più recente ha come teatro vicolo Cavalcavia, a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria e dall’Ospedale, dove tre personaggi (molto noti alle Forze dell’Ordine in quanto “portatori di guai” e presenza fissa tra piazza Garibaldi e il Movicentro) avevano preso possesso abusivamente dell’abitazione di una donna, ora ricoverata in una RSA della Collina.
Le indagini dei Carabinieri
Una casa grande, su due piani, che i tre (un italiano nato e cresciuto a Chivasso, un rumeno da poco arrivato in città e un ghanese) avevano trasformato in rifugio non solo per le ore notturne.
Grazie ad alcune segnalazioni arrivate negli uffici della Compagnia di via XXIV Maggio, guidata dal Capitano Urbano Marrese, i Carabinieri della Stazione di Chivasso hanno avviato una serie di indagini, anche catastali, per risalire alla proprietà dell’immobile, per poi dar vita a una serie di appostamenti che si sono conclusi con l’intervento di venerdì 5 settembre.
Non avendo opposto resistenza (ed avendo subito rilasciato la casa) i tre non sono stati arrestati, anche se per loro la mattinata si è chiusa in caserma da dove sono poi usciti con una denuncia a piede libero.
Un nuovo “abusivo”
Tutto risolto? No, perché un paio di giorni dopo i Carabinieri, in quella stessa casa, hanno trovato un altro abusivo, un cittadino marocchino di 39 anni in Italia per «motivi familiari»…
Il secondo caso: in manette
E’ finito in manette, invece, il giovane centrafricano che da qualche tempo aveva deciso di occupare l’appartamento di una donna (residente nella zona di via Siccardi) che si divide tra Chivasso e Castagneto. Tornando in città aveva trovato sul tavolo un cartone di pizza, non suo, circostanza che aveva subito fatto pensare ad un furto. Non mancando nulla, però, aveva iniziato a scervellarsi su cosa potesse essere accaduto, fino a quando, rientrando nuovamente nel suo alloggio, si era imbattuta nel giovane (già sospettato di essere l’autore di alcuni furti commessi nel capoluogo piemontese) che stava dormendo sul divano.
Marco Bogetto