Dinanzi al notaio Gaia Orsini di Torino, ieri pomeriggio, martedì 16 settembre, è stato ufficialmente costituito il Distretto del Cibo della pianura canavesana e collina torinese, composto da 78 Comuni, riconosciuto dalla Regione Piemonte e che avrà sede nella Città Metropolitana di Torino.
Nasce il Distretto del Cibo
L’atto costitutivo, che contestualmente individua nell’assessore alle Risorse agricole ed Ambiente del Comune di Chivasso Fabrizio Debernardi il presidente del nuovo sodalizio, è stato sottoscritto dal Consiglio direttivo del quale è componente il sindaco Claudio Castello.
I Comuni aderenti
La Città di Chivasso riveste un ruolo centrale nel progetto, anche in qualità di capofila di uno dei nove sottogruppi territoriali, che comprende i Comuni di Brandizzo, Foglizzo, Montanaro, Rondissone, Torrazza Piemonte e Verolengo.
Il Distretto del Cibo della pianura canavesana e collina torinese nasce da un percorso avviato nella primavera del 2022, grazie a un confronto tra la Città Metropolitana di Torino, con in testa la Consigliera delegata allo sviluppo economico e alle attività produttive Sonia Cambursano, e gli attori chiave del sistema agricolo e agroalimentare locale, con l’obiettivo di affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e promuovere una gestione più sostenibile delle risorse, in particolare dell’irrigazione nei settori più idroesigenti come la cerealicoltura. Alla compagine partecipano associazioni di categoria, consorzi irrigui, imprese agricole, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, CAPAC-Consorzio Agricolo Piemontese per Agroforniture e Cereali ed alcune aziende del settore molitorio.
La promozione del territorio
Il Distretto si propone di rafforzare le filiere agroalimentari, promuovere l’identità enogastronomica locale, sostenere l’innovazione agricola e garantire una giusta remunerazione ai produttori, favorendo la continuità aziendale e il ricambio generazionale. Tra le colture prevalenti figurano i cereali e le foraggere, con una crescita significativa anche per l’arboricoltura da legno e i boschi. Rilevanti, per numero di aziende e qualità delle produzioni, sono anche la vitivinicoltura e l’ortofrutta.