SICUREZZA

Stazione, «giro di vite»

Venerdì 12 settembre il Prefetto ha firmato l’ordinanza che istituisce la zona rossa: ecco cosa cambia

Stazione, «giro di vite»

«La Città di Chivasso riveste un ruolo centrale per tutto il territorio e i comuni limitrofi reciprocamente interconnessi e costituisce uno snodo nevralgico per il traffico ferroviario che collega Torino, Milano e Aosta». Inizia così l’ordinanza, datata venerdì 12 settembre, con cui il Prefetto di Torino Donato Cafagna istituisce la «zona rossa» nell’area della Stazione Ferroviaria di Chivasso, da tempo al centro di una serie di polemiche e proteste legate alla sicurezza.

Stazione, «giro di vite»

Un provvedimento atteso, e volto ad eliminare quel popolo di «maranza», barboni, ubriachi, tossicodipendenti e scappati di casa vari che bivacca in piazza Garibaldi, ma che rischia di essere poco più di un’arma spuntata davanti alla realtà dei fatti.
Il primo allontanamento, infatti, prevede una sanzione di 100 euro che, viste le condizioni economiche dei soggetti destinatari, non sarà mai pagata. Si allontaneranno sul momento e poi torneranno, e se verranno nuovamente fermati potrà essere applicata la «reiterazione» che fa salire il verbale a 200 euro, che non sarà pagato di nuovo. Solo al terzo intervento si potrà procedere con una denuncia per la violazione dell’articolo 650 del Codice Penale (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità), denuncia che finirà negli uffici della Procura della Repubblica di Ivrea, già intasata di suo.
Risultato: chi viola l’ordinanza, continuerà a farlo beffandosi di Polizia, Carabinieri e di chiunque sarà inviato in piazza Garibaldi, dato che l’arresto non è mai previsto.

L’ordinanza

Tornando all’ordinanza, il Prefetto mette nero su bianco che «Nonostante siano state adottate misure preventive, come la chiusura del sottopasso ferroviario pedonale e della stazione nelle ore notturne e la rimozione delle panchine ivi presenti e siano svolte ripetute e mirate azioni di contrasto ai fenomeni sopra descritti attraverso i diversificati strumenti operativi a disposizione all’interno della Stazione da parte della Polizia Ferroviaria e nelle adiacenze da parte dell’Arma dei Carabinieri, permangono alcune specifiche situazioni di disagio e di illegalità che richiedono ulteriori misure per eradicarle, da realizzare attraverso provvedimenti con finalità di prevenzione limitati nel tempo e nello spazio, a tutela della sicurezza pubblica».

Fatte queste premesse, il Prefetto ha disposto, dal 20 settembre al 20 dicembre, «Il divieto di stazionare in via Roma da piazza Garibaldi fino a via Cairoli/via San Carlo; piazza Garibaldi; via Caluso angolo via Boris Bradac; piazzale Ceresa; via Ceresa – piazzale Movicentro stazione Bus; piazzale 12 maggio 1944; via Italia da piazza Garibaldi a via Cairoli» a tutti coloro che «In dette aree assumano atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica, tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree, e che risultino già destinatari di segnalazioni all’Autorità giudiziaria per uno o più dei reati in materia di stupefacenti, contro la persona, furto con strappo, rapina, danneggiamento, invasione di terreni o edifici, detenzione abusiva o porto abusivo di armi, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi o oggetti atti ad offendere».
I trasgressori saranno allontanati «dalle aree sopra indicate per le successive 48 ore».

Non solo repressione

«Parallelamente alle attività di prevenzione e controllo del territorio – scrive ancora il Prefetto – è stato avviato un piano congiunto per la promozione della legalità e il contrasto alle fenomenologie delittuose che si articola in iniziative volte a: rafforzare la videosorveglianza e ad integrare le Sale operative delle Forzedell’Ordine e della Polizia Locale; attivare, oltre al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ulteriori luoghi di confronto istituzionale, aperti al contributo della società civile e delle rappresentanze dei diversi settori economici, nella cabina di regia con le associazioni di categoria del commercio; promuovere e incentivare momenti dedicati ai più giovani in collaborazione con le agenzie educative e la scuola sui temi della legalità, delle dipendenze, del bullismo, e del disagio».