L'iniziativa

Luci sulla Palestina, flash mob davanti all’Ospedale IL VIDEO

Centinaia di persone hanno partecipato al flash mob "Luci sulla Palestina. Cento Ospedali per Gaza", organizzato dal mondo della sanità

Luci sulla Palestina, flash mob davanti all’Ospedale IL VIDEO

Centinaia di persone, nella serata di giovedì 2 ottobre, hanno partecipato al flash mob “Luci sulla Palestina. Cento Ospedali per Gaza”, organizzato dal mondo della sanità italiana.

Luci sulla Palestina, flash mob davanti all’Ospedale

Tante gente comune e molti i dipendenti dell’AslT4 che hanno partecipato alla manifestazione: medici, infermieri, tecnici e OSS che hanno voluto far sentire la propria presenza leggendo centinaia di nomi dei loro colleghi morti sotto i bombardamenti.

Assente, invece, l’Amministrazione Comunale, così come non hanno partecipato le varie associazioni islamiche attive in città.

“Stop al Genocidio”

“Stasera siamo di fronte a questo Ospedale, e siamo insieme a migliaia di altri colleghe e colleghi, cittadine e cittadini, in tantissimi altri Ospedali d’Italia (circa 230).
Siamo dove è giusto essere in questo momento tragico della storia, uniti da un filo che attraversa il dolore e la distanza, per chiedere che si fermi il genocidio del popolo palestinese.
Siamo accanto alle donne ed agli uomini della Global Sumud Flottilla, e diciamo loro grazie, grazie per la vostra impresa coraggiosa, disarmata, umanitaria e politica, capace tra le altre cose di mettere a nudo le ipocrisie e le complicità dei governi – come il nostro Governo – che sostengono i crimini di Israele.

Come sanitarie e sanitari, sappiamo che non esiste neutralità davanti alla distruzione deliberata di ospedali e vite. Difendere la salute significa difendere l’umanità. Il nostro dovere è “prendere parte”: la nostra parte è quella della cura, del diritto alla vita e della difesa dell’umanità.

Sappiamo che le palestinesi e i palestinesi sanno di noi, e nelle nostre mobilitazioni trovano forza e speranza. Siamo visibili ai loro occhi e siamo la loro voce che li libera dall’isolamento imposto da Israele. Sanno che qui, a molti chilometri di distanza, c’è chi non si arrende all’indifferenza.

Conoscono tutte le nostre proteste, anche quelle che i media silenziano.

Noi denunciamo il genocidio della Palestina e ci mettiamo le nostre facce e i nostri corpi.

Chiediamo al Governo ed alle Istituzioni, a tutti i livelli, incluse le nostre Aziende sanitarie ed ospedaliere, di agire con il senso di urgenza e di eccezionalità che questo genocidio in corso richiede.

Le Istituzioni possono e devono fare di più per fermare il genocidio e per rompere la complicità con le azioni del governo e dell’esercito israeliani.

Noi non accettiamo di “normalizzare” un genocidio. Non saremo mai complici in questo. E non ci fermeremo. Siamo un movimento pacifico, intrecciato e solidale con tutte le altre mobilitazioni che dalle scuole ai porti, dalle università agli ospedali, per terra e per mare, ha un unico obiettivo:
pace e giustizia per la Palestina.

A Gaza se sei una operatrice od operatore del sistema sanitario sei preso di mira deliberatamente: mentre parliamo, 361 sanitarie e sanitari palestinesi sono detenute senza processo nelle carceri israeliane. Le testimonianze raccolte parlano di torture, violenze, uccisioni.
Li ricordiamo, tutte e tutti, e premiamo perché vengano liberati al più presto.

Molti sono stati uccisi. Stasera leggeremo (a staffetta tra tutte le Regioni) i nomi dei 1677 sanitari e sanitarie palestinesi uccisi dall’esercito israeliano a partire dal 7 Ottobre 2023: donne e uomini che hanno perso la vita mentre curavano, mentre soccorrevano, mentre difendevano il diritto più elementare di ogni essere umano, quello di essere assistito. Il nostro elenco è aggiornato a tre settimane fa, ma sappiamo che in queste ultime tre settimane altre 47 operatrici ed operatori del sistema sanitario sono stati uccisi. E’ una strage che va avanti sistematicamente, è il tentativo di eliminare un popolo.
Questa sera, con la lettura dei nomi delle nostre colleghe e dei nostri colleghi uccisi a Gaza, ella nostra coscienza coltiva e motive del poste impegno per una pace giusta in Palestina”.

“Netamiau perché sei morta”

Sabato 11 ottobre, alle 21, sul palco del teatro comunale di Monteu da Po andrà in scena “Netamiau perché sei morta – Ingiunzione a una bambina” di e con Marco Gobetti. Una lettura teatrale per condannare il genocidio in Palestina.