Il mondo della scuola piange la scomparsa di Egle Pellegrini in Marchisio, 65 anni, conosciuta e amata da tutti come la maestra Egle. Una donna che, con il suo sorriso, la sua dolcezza e la sua dedizione, ha lasciato un segno incancellabile nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incontrarla.
Egle, maestra dal cuore d’oro
Per tanti anni ha insegnato alla scuola dell’infanzia del paese, guidando i bambini nei loro primi passi, non solo nel mondo della conoscenza, ma anche nei valori della vita: il rispetto, l’ascolto, la gentilezza. Egle non era soltanto una maestra: era una presenza rassicurante, una seconda mamma, una figura che sapeva rendere più lieve il distacco dai genitori con un abbraccio e un sorriso.
Anche dopo il suo pensionamento, tutti continuavano a chiamarla semplicemente la maestra Egle. Era questo il suo nome, la sua identità, il riconoscimento più grande che la comunità le abbia potuto dare. Camminando per le vie di Torrazza, le capitava spesso di incontrare i suoi ex alunni: ragazzi ormai cresciuti, diventati adulti, molti già genitori. E ogni volta era un tripudio di affetto: sguardi emozionati, abbracci, parole di gratitudine. Perché chi è stato accolto da Egle nella sua infanzia portava con sé il ricordo vivo di quella dolcezza avvolgente che non svanisce con il tempo.
La scuola era la sua vita
La sua vita professionale è stata interamente dedicata ai bambini. Dopo le scuole di base, Egle aveva scelto l’Istituto tecnico femminile, seguendo un suo hobby. Ma presto la chiamata dell’infanzia fu più forte: insieme a una carissima amica, decise di iscriversi alla Civica Magistrale. Lei stessa raccontava: «Questa è stata la spinta che mi ha portato a scegliere la scuola dell’infanzia, perché sono esseri puri, innocenti, sono delle spugne e se ti dedichi a loro, questi ti danno delle grandi soddisfazioni».
Vincitrice del concorso del 1979/1980, iniziò la sua esperienza a Montalto Dora, per poi passare a Pavarolo e Volpiano. Successivamente giunse alla scuola Mazzucchelli di Chivasso, fino ad approdare a Torrazza Piemonte, dove per moltissimi anni ha rappresentato un punto fermo.
Il 30 giugno 2021, dopo una vita spesa tra le aule e i sorrisi dei bambini, la maestra Egle aveva salutato con emozione alunni e colleghe per la meritata pensione. Quel giorno, come lei stessa confidò, portò con sé un pezzo del cuore della scuola dell’infanzia di Torrazza.
I ricordi
Impossibile dimenticare l’affetto che nutriva per i suoi piccoli, le attività creative e i progetti innovativi che in tutti questi anni ha saputo proporre, raccogliendo sempre entusiasmo e successo. Come hanno ricordato alcuni genitori: «Una grande insegnante. Sempre sorridente e disponibile, ha sempre compreso i nostri figli e li ha accompagnati nei loro anni di materna. Loro nutrono un bellissimo ricordo di lei, la loro maestra Egle».
E oggi, a dimostrare quanto abbia seminato amore, restano i tanti ricordi di chi le ha voluto bene.
Erika Cagliero racconta: «Egle era la moglie di mio padrino Ermanno suo marito. Quando si sposarono io avevo poco più di 7 anni. Ricordo che al loro matrimonio ho recitato la poesia agli sposi, Egle mi ha abbracciato tanto tanto forte. Dopo ci furono tanti abbracci ancora, lei era così, avvolgente, materna e solare. È stata una cugina meravigliosa».
Margherita Malatesta, compagna di volontariato, scrive: «La scomparsa di Egle mi ha molto colpita, lei era una persona dolce, solare, di buon cuore, attiva nel volontariato con me nel Gruppo SenzaFrontierePerAmare, stavamo proprio preparando dei lavoretti per le nonne. La sua scomparsa ci ha e mi ha sconvolto molto».
Beatrice Idali, oggi insegnante a sua volta, ricorda: «Ero nelle stelline e sembra ieri, vederti sulla porta all’ingresso per aspettarmi anche se piangevo come una matta perché non volevo entrare e lasciare mia mamma. Non mi piaceva colorare, un po’ ti arrabbiavi. I ricordi ora sono un po’ sfocati di quei giorni, ma sento ancora il calore del tuo sorriso. Ora che anche io sono una maestra mi auguro di poter entrare nel cuore dei bambini come tu ora e sempre lo sarai».
La famiglia Leante scrive: «Cara Egle, sei stata la prima maestra del nostro piccolo Raffaele, eri affettuosa e ricoprivi di attenzioni tutti i bambini. Colmavi il distacco dai genitori con i tuoi baci e abbracci. In poche parole, unica». Infine, il ricordo della collega Margherita Tinetti: «Conosco Egle come collega. Di lei ricordo la sua grande disponibilità e la cortesia, il suo grande e costante impegno a livello di Istituto».