EVENTO

Chivasso celebra l’80esimo anniversario della Liberazione

Due mostre dedicate alla memoria, alla pace e alla partecipazione democratica

Chivasso celebra l’80esimo anniversario della Liberazione

In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, il Comune di Chivasso propone alla cittadinanza un percorso culturale e storico articolato in due importanti esposizioni, pensate per valorizzare la memoria collettiva e promuovere una riflessione profonda sul significato della libertà, della democrazia e della partecipazione.

Chivasso celebra l’80esimo anniversario della Liberazione

In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, il Comune di Chivasso propone alla cittadinanza un percorso culturale e storico articolato in due importanti esposizioni, pensate per valorizzare la memoria collettiva e promuovere una riflessione profonda sul significato della libertà, della democrazia e della partecipazione.

Le mostre

La prima mostra, già aperta nella Biblioteca Civica MOviMEnte, è dedicata a Dante Strona, poeta partigiano e voce della Resistenza. Intitolata “Dante Strona. Poeta della Resistenza, del Passaggio, della Memoria”, l’esposizione sarà visitabile fino al 16 ottobre. Mercoledì 8 ottobre, alle ore 17.00, nella saletta cinema della biblioteca la professoressa Marilena Pedrotti una conferenza in qualità di curatrice dell’antologia “Fischia ancora il vento”.

Attraverso documenti, testimonianze e materiali poetici, la mostra restituisce uno sguardo intimo e civile sulla Resistenza, contribuendo a mantenere viva la memoria di chi ha lottato per un’Italia libera e giusta.
La seconda iniziativa prenderà il via sabato 18 ottobre, alle ore 18 a Palazzo Luigi Einaudi, con l’inaugurazione della mostra “Quando costruimmo la Pace. Chivasso, dal Fascismo alla Repubblica”.

L’apertura sarà accompagnata da un intervento del professor Fabrizio Spegis, presidente della Società Storica chivassese, dal titolo “Dall’Aventino alla Liberazione: la difficile ricerca della pace”.
«Abbiamo voluto proporre una memoria che comprendesse il percorso del cambiamento della nostra società – ha spiegato l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Chivasso -, partendo dalle ragioni che hanno portato alla rivolta civile del movimento partigiano, contro ogni forma di totalitarismo Per alcuni popoli non può esserci altra via che la resistenza, contro l’ingerenza. Quei giovani che scelsero di opporsi e combattere non avevano altra alternativa e per questo molti persero la loro vita. Questo sacrificio è servito a garantirci la pace per questi 80 anni e per questo abbiamo chiamato questa mostra “Quando costruimmo la Pace”, perché la pace è un valore primario, affinché la convivenza tra gli individui possa dare quelle opportunità di crescita e sviluppo da tramandare alle nuove generazioni.»
La mostra, curata con la collaborazione dell’Associazione Punto a Capo, della Società Storica chivassese e dell’Archivio fotografico Lovazzano di Gassino Torinese, sarà visitabile fino al 2 novembre, con orari dedicati al pubblico e agli istituti scolastici (su prenotazione). Dal lunedì al venerdì l’esposizione si potrà visitare dalle ore 17 alle 19.30, mentre il sabato e la domenica l’ingresso sarà possibile dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.30.

L’intervento del sindaco

Entrambe le iniziative sono organizzate dal Comune di Chivasso e dalla sezione Boris Bradac dell’ANPI, grazie al finanziamento per la valorizzazione della storia locale promosso dalla Città Metropolitana di Torino.
«Celebrare l’80° anniversario della Liberazione – ha commentato il sindaco Claudio Castello – significa non solo ricordare il passato, ma anche riaffermare i valori che fondano la nostra convivenza civile: la libertà, la giustizia, la pace. Con queste manifestazioni, Chivasso rinnova il suo impegno a custodire la memoria e a trasmetterla alle nuove generazioni. Ringrazio tutti i soggetti coinvolti per la passione e la competenza con cui hanno contribuito a costruire questo percorso. La poesia, la fotografia e la storia sono strumenti potenti per costruire una comunità consapevole, solidale e democratica.»