Scende in campo anche il Partito Democratico che, attraverso il suo segretario Massimo Corcione, chiarisce i punti fondamentali in vista delle elezioni comunali del 2027.
Amministrative 2027, “Si parte da questa maggioranza”
E’ vero che mancano ancora due anni alle elezioni comunali, ma il PD ha già iniziato a fare qualche ragionamento?
«Mancano due anni e come Partito Democratico siamo impegnati a portare avanti gli obiettivi del programma elettorale. Di sicuro ogni ragionamento futuro parte dalla composizione di questa maggioranza».
Avete già avuto incontri con le altre forze della coalizione?
«Come detto la base da cui si parte è questa coalizione, con cui dialoghiamo costantemente.
Abbiamo un percorso costruito in questi anni che ci ha permesso di crescere insieme e di guardare al futuro della città con una certa comunanza di vedute».
Con lo slogan «Chivasso c’è» Vitale ha voluto forzare la mano?
«“Chivasso c’è” mi pare rappresenti bene lo sforzo di questa Amministrazione per realizzare gli obiettivi di programma per cambiare il volto della città.
Al momento è l’unica interpretazione che darei ma non escludo che possa essere un ottimo slogan per la futura campagna elettorale, nel caso sono certo che Gianluca Vitale non chiederà i diritti d’autore».
Da esterni l’impressione è che nella Giunta del Castello bis tutti gli assessori (eccezion fatta forse per Cristina Varetto) abbiano velleità di indossare la fascia. Questo crea problemi?
«Se ci sono più contendenti alla carica di primo cittadino non possiamo che rallegrarci. Vuol dire che la politica è attiva, ricca di idee e voglia di mettersi al servizio della propria città. Lo trovo un tesoro da preservare. Non avessimo nessuno o solo persone senza una esperienza sul campo allora sì che avremmo un problema».
La grande alleanza della Sinistra nelle Marche non ha funzionato. Che lezione trarne?
«Le Marche ci dovrebbero insegnare che le coalizioni sono fatte da persone. Se vengono percepite come di comodo o costruite a tavolino senza un vero obiettivo comune non vengono premiate. Spesso anche da noi si sente dire che dobbiamo ampliare ma non sempre portiamo a casa un risultato positivo.
Meglio lavorare per consolidare l’esistente e se possibile fare in modo di rafforzarlo con innesti coerenti alla coalizione».
Come sono i rapporti con le altre correnti del PD?
«I rapporti interni al PD sono i soliti rapporti tra correnti, direi nulla di nuovo sotto il sole. Tra meno di un anno ci sarà il nuovo Congresso e mi auguro che si possa costruire un percorso condiviso per arrivare al nuovo segretario cittadino che avrà il compito di guidare la coalizione futura».
Un bilancio quasi di fine mandato: i due punti di forza di questa Amministrazione e i due passi falsi.
«I punti di forza di questa Amministrazione sono senza ombra di dubbio il nuovo teatro e l’ampliamento della zona verde del Sabiunè oltre al Piano Regolatore.
Più che passi falsi direi che rischiano di diventarlo se non ci diamo da fare. Gli impianti sportivi della città necessitano di uno sforzo economico importante e del coraggio di investire per la comunità.
La costruzione di un parco fotovoltaico che dia il là alla comunità energetica è un’altra opportunità che andrebbe colta.
Entrambi, per altro, fattibili alla luce della vendita della linea gas che porterebbe nelle casse comunali quattro milioni di euro.
Credo sia arrivato il momento di portare a compimento i tanti progetti messi in campo e di lanciare la Chivasso del futuro. Allora sì potremmo dire che Chivasso c’è!».
Il messaggio è chiaro
Da bravo e consumato politico glissa sulle domande scomode ma manda un messaggio chiaro: la coalizione è la chiave di volta. Se i candidati papabili sono tanti, dice, ben venga.
Sul caso Vitale scherza, ma non troppo. Bello l’hashtag Chivasso c’è… Ma…
In conclusione anche Massimo Corcione ha la stoffa e l’autorevolezza per aspirare alla candidatura.
Un altro contendente.
Come dire «Melius abundare quam deficere».
Tirando le somme anche su quanto dichiarato la scorsa settimana dal segretario di Fratelli d’Italia Enzo Falbo, sia Centro Destra che Centro Sinistra in vista delle elezioni mettono in chiaro che non si può prescindere dalle coalizioni. Quindi giocoforza si dovrà andare uniti.