Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la scorsa settimana è stato celebrato il 150° anniversario del risparmio postale in Italia. Un traguardo che racchiude in sé due importanti anniversari, quello dei «Libretti postali» istituiti nel 1875 e dei «Buoni fruttiferi», introdotti nel 1925, che proprio quest’anno compiono il secolo di vita.
Buoni e libretti postali, storia di «sogni» di nonni e nipoti
«Giusto una decina di giorni fa è arrivato nei nostri uffici un ragazzo di 21 anni al quale, a sua insaputa, la nonna, che era mancata da poco tempo, mese dopo mese aveva registrato a suo nome un buono postale da 50 euro. E pertanto il nipote è venuto a riscuotere circa 20.000 euro: una somma non indifferente per un ragazzo di quella età e che ha detto che utilizzerà quel denaro per i suoi studi universitari».
Aneddoto che ci condivide la brandizzese Monica Cassese, direttrice da otto mesi dell’ufficio Chivasso Centro di Poste Italiane, tra i dirigenti presenti a Roma, che racchiude il senso pratico di quanto si è celebrato a Roma la scorsa settimana: la festa dei 150 anni del Risparmio postale. Che nel tempo si è trasformato ed è rimasto al passo con i tempi.
«Esatto. Abbiamo una vastità di prodotti dai Buoni per i minori a quelli ancora “vecchio stampo” attraverso i quali i nonni lasciano un’eredità ai nipoti, passando ai servizi digitali con l’applicazione Bancoposta con la quale abbiamo la possibilità di seguire il cliente dall’inizio alla fine, dove questo riesce a gestire tutto quello che risparmia con tranquillità, sottoscrivere direttamente i Buoni, controllare il patrimonio e se necessario procedere anche a rimborso. Il Libretto, invece, deve essere visto come forma di risparmio senza nessuna tipologia di vincolo».
E poi. «Oggi, ciò che interessa maggiormente all’italiano è non tanto il rendimento, ma il risparmio che si può ottenere sulla tassa applicata dallo Stato e quindi, in questo momento, è un prodotto che da noi va avanti e continua ad avere richiesta, perché, come dicevo prima, sia la persona anziana che il giovane sono interessati».
Un percorso di modernizzazione
E il percorso di modernizzazione, di digitalizzazione abbraccia a 360 gradi tutto il mondo Poste Italiane.
«Proprio così- conferma Monica Cassese – E in questo percorso i clienti vanno seguiti, soprattutto quelli meno avvezzi alle nuove tecnologie, a differenza dei giovani molto più smart. Tutti da noi trovano, un supporto. A volte siamo noi che scarichiamo con loro l’applicazione e li aiutiamo nel fare i login e a vedere come funziona».
Dall’app è possibile gestire anche il libretto di risparmio. «Il collegamento dell’Iban delle altre banche esterne per i clienti di Poste Italiane è un vantaggio. Prima il bonifico poteva essere eseguito solo esclusivamente con l’ingresso di denaro effettuato attraverso un assegno, oggi, invece, con il collegamento con il codice univoco proprio di ogni conto esterno sono tanti quelli utilizzano il libretto postale per trasferire quello che desiderano dalla banca, dove non prendono nulla di interesse sul libretto e, contestualmente, investire quanto risparmiato in un nostro Buono che inevce frutta degli interessi».