Il caso

Scritte omofobe e razziste sul muro della Chiesa: beccato il vandalo

I Carabinieri del Maresciallo Nicola Fusco hanno individuato e denunciato un ragazzino classe 2010, residente in paese

Scritte omofobe e razziste sul muro della Chiesa: beccato il vandalo

Ancora una volta la chiesa di Borgo Loreto è stata presa di mira dai vandali. Ma questa volta l’autore ha un nome e un cognome perché i Carabinieri della stazione di Montanaro, guidati dal Maresciallo Nicola Fusco, dopo un’attenta attività di indagine, lo hanno individuato. E’ un ragazzino classe 2010, residente in paese. Era solo? Questo è quello che i militari ora dovranno capire. Se a compiere questo gesto è stato solo lui oppure se aveva qualche complice. E se questo sia l’unico caso oppure se avesse preso di mira anche altri luoghi. Non solo di culto.

Scritte omofobe e razziste sul muro della Chiesa: beccato il vandalo

Sulla facciata laterale della chiesa, sono comparsi dei disegni volgari ma anche delle scritte offensive sia omofobe che razziste, realizzati con pennarello blu. Infatti, compare la parola inglese «Nigga», traducibile in italiano come «negro», con un riferimento razzista mentre la parola «gay» è stata scritta con un riferimento omofobo.

La comunità è indignata

Questo ennesimo gesto ha suscitato l’indignazione e, in particolare, tra i residenti di Borgo Loreto che si prendono cura della chiesa, un bene comunale. «Si è davvero toccato il fondo – riferisce Rosy – Ma, poi, perché? Non riusciamo a capire cosa spinge i giovani a fare del male ad una chiesa, come se volessero ferire ciò che è sacro. Quando abbiamo scoperto i danni, siamo rimaste senza parole. Questa volta è stata addirittura imbrattata la facciata laterale. Il Comune è intervenuto per condannare il gesto e ripulire la facciata, ma temiamo che torneranno a colpire. L’unica soluzione potrebbero essere delle telecamere per controllare l’area».

Colpito un luogo sacro

Questo ennesimo atto vandalico, di per sé già spregevole, assume ulteriore gravità perché compiuto in un luogo sacro situato vicino al cimitero, proprio in prossimità delle festività di Ognissanti. Rappresenta inoltre una perdita di rispetto nei confronti del valore architettonico del Santuario di Borgo Loreto. Solo poco tempo fa, il coordinatore della Pro Loco culturale, Matteo Enrico, ha dedicato delle ricerche al Santuario, culminate in un libro sulle probabili origini architettoniche da attribuire a Guarino Guarini.

Le parole del sacerdote

«Ho pregato per i ragazzi che hanno compiuto questi atti – commenta don Aldo Borgia – perché dietro questi gesti c’è un vuoto, una rabbia dentro che non riescono a controllare, e spesso non sanno come esprimere ciò che sentono. Hanno un buio che li spinge a offendere la sacralità. E’ un grido di aiuto, anche se espresso in modo sbagliato. C’è un’immensa tristezza in tutto questo perché episodi come questi feriscono non solo la chiesa e la comunità, ma anche loro stessi. Hanno bisogno di essere guidati, di incontrare persone che li aiutino a riconoscere e affrontare la rabbia e la sofferenza che portano dentro. Solo così potranno ritrovare quella luce che al momento manca nella loro vita e imparare a trasformare il loro dolore in gesti di rispetto, e amore per gli altri».