Un’accesa discussione sulla trasparenza e la fedeltà dei resoconti consiliari ha animato la seduta del Consiglio di Verolengo del 6 novembre scorso. La consigliera Daniela Caminotto, capogruppo di «Verolengo per Tutti», ha letto in aula una dichiarazione formale prima di esprimere voto contrario all’approvazione del verbale della seduta precedente.
Verbali infedeli, Caminotto vota No
La consigliera ha sollevato un problema già emerso in passato «la mancata corrispondenza tra gli interventi effettivamente espressi in aula e quanto riportato nel verbale. Dopo essere stata informata nella riunione precedente che tali richieste di integrazione dovessero pervenire prima della seduta successiva, mi sono prontamente attivata. Ho inviato via PEC, il 4 agosto, una richiesta dettagliata di integrazione, specificando i passaggi da aggiungere per una corretta ricostruzione della discussione».
«Nonostante ciò, non ho ricevuto alcuna risposta e non riscontro nel verbale pubblicato alcuna delle integrazioni richieste», ha denunciato la consigliera. La Caminotto ha evidenziato come la mancata considerazione della sua comunicazione formale e la ripetuta omissione di parti qualificanti dei suoi interventi minino la completezza e l’imparzialità della verbalizzazione. «Non si tratta di una contestazione personale, ma di una questione di trasparenza e correttezza istituzionale, perché il verbale è e deve rimanere la fedele memoria di ciò che avviene in aula», ha aggiunto.
Per questi motivi, la consigliera ha ribadito la sua non approvazione del verbale nella forma attuale e ha richiesto che la sua PEC del 4 agosto e l’intera dichiarazione letta in aula siano allegate agli atti del Consiglio e riportate integralmente nel verbale della seduta odierna.
Richiesto il Consiglio in streaming
Per prevenire il ripetersi di situazioni analoghe e garantire la massima trasparenza, la capogruppo di minoranza ha avanzato due proposte concrete all’Amministrazione: valutare la possibilità di registrare integralmente le sedute del Consiglio comunale oppure trasmetterle in streaming. A suo avviso, questa sarebbe «una misura semplice ma importante, che tutelerebbe tutti i consiglieri e rafforzerebbe il principio di trasparenza amministrativa e partecipazione democratica», consentendo ai cittadini di conoscere direttamente il contenuto degli interventi di maggioranza e minoranza.