Nuove modifiche del Regolamento edilizio comunale, a seguito all’approvazione nel consiglio del 30 ottobre del Catalogo dei Beni Culturali Architettonici. «Uno degli aspetti più importanti – ha detto il sindaco Marco Formia – riguarda gli edifici storici che, pur non essendo vincolati alla Soprintendenza ai Beni Culturali, sono riconosciuti come beni di pregio e, in quanto tali, potranno accedere ai finanziamenti regionali».
Edifici privati di pregio, ecco il nuovo regolamento di salvaguardia
Compaiono nel regolamento nuovi divieti che riguardano l’intero territorio comunale. I residenti non dovranno eliminare dai loro edifici affreschi, fregi, cornicioni o altri parti architettoniche che contribuiscano al loro valore storico. E, nemmeno, sarà consentito intervenire su manufatti storici come fontane, forni e piloni, senza un intento conservativo. Ancora più severo è il divieto di modificare le strade con acciottolato e lastricati tradizionali.
È poi previsto l’obbligo di conservare i tetti in coppi piemontesi negli edifici storici, con particolare attenzione anche ai materiali esterni, vietando i serramenti metallici non trattati o non verniciati e gli intonaci plastici.
Equilibrio tra passato e presente
Particolari interessanti riguardano il centro storico con l’obiettivo di mantenere un equilibrio tra passato e presente. I residenti del vecchio borgo devono conservare i tetti in coppi o tegole in laterizio, usare per le facciate intonaci e mattoni nei colori approvati dal Comune, e installre serramenti adeguati al contesto. Spariranno poi gli elementi tecnologici (fili elettrici, tubazioni gas) per dare alle facciate un aspetto ordinato mentre le pavimentazioni dovranno richiamare quelle tradizionali.
Regole analoghe riguardano gli edifici produttivi e agricoli: l’obiettivo è impedire che il paesaggio rurale venga deturpato da strutture troppo industriali o invasive. I residenti devono evitare strutture dal forte impatto paesaggistico o capannoni di tipo industriale e gli impianti esterni devono essere nascosti con vegetazione.
L’obiettivo è valorizzare la tradizione edilizia rurale: i tetti devono essere in cotto, le strutture (pilastri, travi, capriate) devono essere occultate, le facciate vanno tinteggiate adeguatamente o realizzate in mattoni tradizionali fatti a mano o in pietra.
Mantenere il carattere storico
E’ un approccio che aiuta non solo a mantenere il carattere storico delle campagne ma anche a tutelare l’ambiente. Questa impostazione potrebbe pure valorizzare le attività agricole che sempre più spesso basano la loro attrattiva sulla qualità paesaggistica. In pratica, le nuove modifiche del regolamento comunale prevedono che gli edifici storici debbano rispettare le caratteristiche tipologiche, i materiali e lo stile originario, in modo da non compromettere l’armonia generale. Nello stesso tempo, il regolamento consente ai cittadini nuove soluzioni progettuali, purchè siano rispettose dell’ambiente circostante.