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«Se le cose non si sanno, è meglio tacere»

Il primo cittadino Rozzino critica apertamente l’operato di alcuni consiglieri d’opposizione sottolineando la collaborazione con Chiera

«Se le cose non si sanno, è meglio tacere»

La seduta del consiglio comunale di Torrazza Piemonte del 20 novembre si è svolta in modo rapido e con toni distesi. Nonostante i numerosi punti all’ordine del giorno, maggioranza e opposizione hanno affrontato i temi con serenità. Era presente il sindaco Massimo Rozzino con la sua squadra e l’unico consigliere di minoranza, Alessandro Chiera. Nel corso della riunione ha fatto il suo ingresso ufficiale in consiglio Serena Bucci, subentrata a Chiara Blatto dopo le sue dimissioni per motivi personali e familiari.

«Se le cose non si sanno, è meglio tacere»

Al termine della seduta, il sindaco Rozzino ha voluto fare chiarezza sulle polemiche nate negli ultimi giorni proprio in relazione a queste dimissioni. «Io parlo con i fatti e non con polemiche sterili» ha dichiarato. «Mi spiace per Chiara, si è dimessa per motivi personali e familiari. Io sono qui dal 1994: ho visto sindaci, scelte, anche persone venire a mancare. Non mi sono mai permesso di attaccare un sindaco se non con argomentazioni precise sull’operato amministrativo. Se non sai, chiedi. Anche nel rispetto della privacy delle persone. Chiara ha fatto una scelta a malincuore, legata a problematiche che non riguardano il consiglio. Con lei c’è un bellissimo rapporto personale».

Il ruolo dell’opposizione

Rozzino ha poi preso posizione contro chi, secondo lui, continua ad alimentare tensioni. «La campagna elettorale è finita il giorno delle elezioni. Ora ci sono esigenze da portare avanti, cittadini da ascoltare e a cui dare risposte concrete». Ha quindi riconosciuto la correttezza del confronto con l’opposizione presente: «Apprezzo Chiera, con il quale ci confrontiamo sempre, come io stesso facevo quando ero in minoranza ai tempi dei sindaci Bruno Cena e Simonetta Gronchi. Quest’ultima mi delegò persino a un incontro al Ministero dei Trasporti per la TAV: grazie a quel mio intervento oggi a Torrazza ci sono Amazon e altre aziende. Con Gronchi si era creato un confronto costruttivo, che ha dato i suoi frutti».
Il sindaco ha ricordato anche i suoi vent’anni trascorsi in minoranza. «Dal 1994 al 2014, se ero via per lavoro tornavo per il Consiglio e poi ripartivo. C’era assoluto rispetto istituzionale. Non mi vedrete mai fare qualcosa che non sia permessa dal regolamento. È vergognoso leggere certe dichiarazioni fatte solo per il gusto di parlare. Non rispondo mai, se non per vie legali. Sono un servitore dello Stato e le regole le conosco bene».

Il caso camper

Nel suo intervento ha affrontato anche il caso del camper che aveva sostato nei giorni scorsi nell’area del cimitero. «Quei signori sono giostrai, gli stessi che regalano giri gratis ai nostri bambini durante la festa patronale. Avevano necessità di fermarsi qualche giorno. Ci hanno chiesto il permesso, hanno formalizzato la richiesta, pagato la marca da bollo, la Tari e l’acqua. Tutto regolare. Se invece di scrivere polemiche avesse chiesto informazioni, avremmo spiegato tutto».
Rozzino ha poi evidenziato le assenze ripetute di alcuni consiglieri. «Da quanti consigli mancano certi soggetti? Meno male che volevano fare i sindaci. Come lo avrebbero fatto? Io non ho mai temuto una discussione dura. Invito tutti a mantenere umiltà. Per esser buoni amministratori, bisogna studiare: oggi ancora di più, tra contrattazione del personale, sicurezza, salute, protezione civile, welfare. Il nostro obiettivo è dare servizi nel miglior modo possibile: tutto è opinabile e migliorabile, ma ci impegniamo sempre».

«Qui ci occupa della cosa pubblica»

Ha quindi ricordato il proprio modo di agire quando sedeva tra i banchi della minoranza. «Ho votato favorevolmente alle proposte che condividevo, quando ero contrario spiegavo sempre le mie motivazioni. Quando qualcuno attacca senza sapere, forse farebbe meglio a tacere: farebbe più bella figura. Qui si fa politica, ci si occupa della cosa pubblica. Non è una questione partitica: io rispondo ai miei cittadini». Il sindaco ha concluso affermando che il suo intervento non è una morale né una lezione a nessuno, è solo per chiarire una volta per tutte la situazione».