Nel consiglio comunale di giovedì scorso a Saluggia si è sviluppato un confronto serrato sulla modifica del regolamento Tari, approvata dalla maggioranza e contestata dal gruppo di minoranza.
Non paghi la Tari nei termini? Addio agevolazioni
Ad aprire il dibattito è stato il sindaco di Saluggia, Libero Farinelli, che ha illustrato le principali novità del regolamento: «La prima modifica prevede che tutte le volte che dovremmo approvare la Tari, la tassa rifiuti, a fine anno prima deve essere avallata dal Consiglio».
Farinelli ha poi spiegato il cambio di rotta riguardo al bidone del verde: «Dopo anni abbiamo deciso, vista la situazione, di far pagare il bidone del verde. Noi eravamo l’unico Comune che non lo faceva pagare e spalmava la spesa sulla collettività. Quando abbiamo iniziato avevamo 160 utenti col bidone, essendo gratis siamo arrivati a 600. Capite che 90 euro a bidone, il costo è elevato, ci sembra un po’ eccessivo». Da qui la scelta di introdurre un contributo dedicato: «Siamo disponibili ad aiutare le famiglie, però quando vediamo che c’è un abuso o una cosa non apprezzata perché è gratis, riteniamo doveroso intervenire».
Le modifiche
Tra le modifiche è prevista anche la revoca delle agevolazioni a chi non è in regola con i pagamenti: «Quest’anno circa 300 famiglie non hanno pagato la Tari. Noi procediamo con il recupero crediti, la notifica arriva dopo due o tre anni e solo allora molti pagano. Abbiamo visto che si sta un po’ esagerando e crediamo sia ora di dare un segnale».
Il consigliere di minoranza Claudio Relino ha presentato una lunga serie di rilievi, sintetizzando la modifica in «quattro punti». Relino ha aperto con il tema della copertura delle agevolazioni tramite fondi di compensazione nucleare: «Questi fondi sono destinati a misure di compensazione territoriale. Possono essere utilizzati in parte corrente, ma devono essere sempre collegati a progetti di investimento pubblico». Secondo il consigliere, la nuova formulazione del regolamento «potrà essere riportata solo se il contributo Tari è riconosciuto» e «non ci sembra rispondente alla norma».
Il secondo rilievo ha riguardato l’obbligo del parere del Consiglio prima della delibera di Giunta: «Proponete che l’agevolazione Tari sia disposto dalla Giunta previo parere favorevole del Consiglio, ma la Corte di Cassazione ha affermato che la concreta determinazione delle tariffe è di competenza della Giunta e non del Consiglio».
Sul terzo punto, cioè la revoca delle agevolazioni agli utenti morosi, la minoranza si è detta invece d’accordo. Ma sul quarto – l’introduzione del pagamento del servizio di raccolta del verde – Relino ha sottolineato che «gli sfalci sono rifiuti urbani e i costi relativi devono necessariamente rientrare nel piano economico finanziario della gestione dei rifiuti». Ha poi chiesto chiarimenti: «Gli 86 euro che indicate come costo del ritiro del singolo bidone copriranno il costo di tutto il servizio oppure una parte continuerà a essere pagata da tutti i cittadini?».
Farinelli ha risposto spiegando che «chi usa il servizio pagherà» e che quella quota «non sarà messa nel Pef».
Il consigliere di minoranza ha concluso annunciando il voto contrario: «È evidente che la modifica del regolamento è orientata a confermare la possibilità di erogare il contributo Tari ai cittadini. Il nostro gruppo concorda sulle agevolazioni, ma devono essere compatibili con quanto riporta il Mase. La maggioranza continua nella sua azione politica di voler scaricare sulla minoranza la responsabilità di scegliere la strada più restrittiva verso i cittadini».
Farinelli ha rivendicato le scelte della maggioranza: «Quando parliamo di compensazioni, noi abbiamo altre entrate, abbiamo 2 milioni e 400 mila euro all’anno dallo Stato. La Tari possiamo pagarla benissimo con questi fondi. È una scelta politica: la volontà è di mantenere queste agevolazioni nel rispetto politico e giuridico».
Lo stesso Farinelli ha ricordato che in passato le stesse agevolazioni erano state votate anche dall’allora minoranza: «La precedente minoranza, che più o meno era della vostra area politica, era favorevole all’agevolazione sulla tassa rifiuti. Poi avete cambiato idea, e va bene».
La replica di Relino
Relino ha replicato sostenendo che la nuova formulazione elimina proprio il riferimento alla fiscalità generale come strumento per finanziare le agevolazioni: «Tu hai detto che la Tari può essere pagata con la fiscalità generale, va benissimo. Ma da questo regolamento togli la parte che lo prevede».
Farinelli ha chiuso il confronto ribadendo che «la tariffa può essere garantita» anche in caso di mancato riconoscimento dei fondi Mase: «Poi è una scelta politica. Voi siete contrari e rispetto l’idea, ma la nostra volontà è chiara: mantenere l’agevolazione».