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Il Segretario accusato di vessazione: «Filippi mi spieghi il perchè»

Dopo le parole sul giornalino

Il Segretario accusato di vessazione: «Filippi mi spieghi il perchè»

Il clima pre-natalizio a Cigliano è stato scosso da un acceso confronto istituzionale durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Cigliano. Al termine della discussione dell’ordine del giorno, la Segretaria Comunale Antonella Mollia ha chiesto e ottenuto la parola dal sindaco Giorgio Testore per rivolgersi direttamente alla capogruppo di minoranza Bruna Filippi. L’intervento è scaturito da alcune affermazioni contenute nel notiziario comunale proposte dall’opposizione.

Il Segretario accusato di vessazione: «Filippi mi spieghi il perchè»

Prendendo la parola prima della chiusura formale della registrazione, la dottoressa Mollia ha espresso con fermezza il proprio sconcerto citando testualmente il passaggio contestato: «Vorrei dire una cosa perché io non posso replicare sui testi, però neanche mi piace che la gente si faccia delle opinioni a senso unico. Mi è stato fatto notare che nel giornalino ci sarebbe scritto: “Abbiamo assistito inermi ed impotenti alla diaspora dei funzionari e dipendenti pubblici e subito vessazioni da quanti dovrebbero mantenere in seno al Consiglio comunale un atteggiamento super partes, da garante secondo il ruolo che le compete”. L’uso del femminile riferisce che si tratta di una donna e, come il ruolo di garante, ovviamente è del sottoscritto Segretario. Allora, vessare una persona significa tormentarla, opprimerla e farla soffrire sia fisicamente che moralmente, attraverso maltrattamenti o continui atti di molestia, prevaricazione e umiliazione. È un termine che indica un’azione di prepotenza e sopruso, spesso perpetrata da chi ha un potere o una posizione di superiorità su un’altra persona più debole.
Ora, mi vuole spiegare perché mi ha definita vessatrice? Sa, io ribadisco quello che ho detto quando mi sono presentata: sono quella di Verbania che ha subito un anno di vessazioni, a me là sono mancate solo le botte. Dopodiché ho avuto sofferenze fisiche, morali, eccetera. Siamo in ballo con un ricorso di 300.000 euro di richiesta danni e il Comune si sta prendendo una stangata dopo l’altra perché io sono stata vessata. Vorrei sapere che cosa ho fatto a lei, consigliera Filippi, per essere definita una vessatrice. Lei non mi deve dire che la volta scorsa ho parlato o che sono stata determinata; lei mi deve dire qual è il mio comportamento che mi qualifica, secondo lei, come vessatrice».

Si attende una spiegazione

La replica della consigliera Filippi ha cercato di spostare la responsabilità del testo sull’intero schieramento di opposizione, dichiarando: «Le parole scritte sul notiziario non sono scritte da me, ma dal mio gruppo e il mio gruppo le ha scritte e le ha formalizzate dopo aver ascoltato i due Consigli. Io ho trasmesso quanto loro hanno scritto, quindi chiederò loro e le risponderò di dovere».

Una giustificazione che non ha però placato la Segretaria, la quale ha ribadito il peso delle accuse ricevute: «Sì, il suo gruppo è anche lei. Lei l’ha condiviso, lei lo ha dato per la pubblicazione, lei dà l’interpretazione. Lei mi spiega che cosa significa il comportamento vessatorio, perché non l’ho menata. La vessazione, tra l’altro, perché esista devono esserci atteggiamenti che perdurano in un notevole tempo. Quindi avrei il piacere di sapere perché mi ha dato una definizione terribile, non brutta, terribile».

Mentre la consigliera Filippi si è impegnata a fornire una risposta più dettagliata in futuro, il sindaco Giorgio Testore ha voluto chiudere il punto ricordando alla rappresentante della minoranza la natura del suo incarico politico. Il primo cittadino le ha infatti fatto notare che, a prescindere dalla stesura collettiva dei testi, lei resta la capogruppo di quel gruppo, richiamandola così alla responsabilità delle dichiarazioni.