Vigili del Fuoco di Chivasso sono ancora a piedi
Tutti, in un modo o nell'altro, stanno cercando di sbloccare una situazione d’impasse che dura ormai da sei.
I Vigili del Fuoco di Chivasso sono ancora a piedi. Il sindaco Claudio Castello ne ha parlato informalmente con il Prefetto di Torino Renato Saccone. L’onorevole Carlo Giacometto ha organizzato un incontro con il Comandante Provinciale dei VVF di Torino Marco Frezza. Quindi, il consigliere regionale Andrea Fluttero ha annunciato un’interrogazione. Il consigliere comunale Matteo Doria ha portato la questione sul tavolo del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.
Vigili del Fuoco di Chivasso
Tutti, in un modo o nell’altro, stanno cercando di sbloccare una situazione d’impasse che dura ormai da sei mesi, da quando cioè (era il dicembre 2017) con due giorni di festa era stato presentato alla città il nuovo camion Aps Man TGM 150/290 (poi allestito dalla Bai di Brescia, che da dicembre lo ospita nei suoi capannoni) acquistato dopo anni di fatica per i Vigili del Fuoco volontari del distaccamento «Francesco Petratto» di Chivasso.
Ad ordinarlo l’associazione «Santa Barbara» guidata da Camillo Vaj, con la regia dell’associazione Amici dei vigili del fuoco di Chivasso di Davide Avanzato e il contributo economico di privati, aziende e Comuni del territorio.
Il Comune
In prima linea, ovviamente, il Comune di Chivasso. «Mi sono confrontato con il Prefetto - spiega Castello - ribadendo come il camion debba essere destinato al territorio che l’ha pagato. Le emergenze possono capitare, ma non è giusto che gli sforzi dei chivassesi debbano essere vani».
Il consigliere Doria
Matteo Doria, invece, con l’aiuto dell’europarlamentare Alberto Cirio, è intervenuto in modo concreto e diretto. «Ho scritto una lettera, come vice presidente del Consiglio Comunale, direttamente a Molteni, spiegandogli la situazione e chiedendogli di intervenire. Cirio, sempre molto attento al territorio, si è fatto portavoce con il Governo impegnandosi a recapitare di persona il documento».
L'analisi
«Il discorso è preoccupante sotto diversi aspetti. Il primo è perché sarebbe una beffa clamorosa il fatto che il territorio abbia pagato (volentieri) 235 mila euro (Comuni, privati e aziende) per mettere in sicurezza il luogo in cui vivono con un mezzo strategico, e che questo finisca altrove. - Dice Doria - Il secondo danno, sul quale converge anche Cirio, è per i cittadini, che si sentono presi in giro in quanto i soldi dondati (anche solo l’euro per un bicchiere di sangria) sarebbe stato vano. Come si potrebbe rimarginare un simile danno d’immagine, come potresti coinvolgerli in un nuovo progetto? Grazie a Cirio, speriamo di poter arrivare presto a una soluzione».
L'onorevole Giacometto
Carlo Giacometto ha invece organizzato un incontro con Frezza, il suo vice Francesco Orrù e l’ex comandante Sala. «Ci siamo lasciati con l’impegno di trovare una soluzione che tenga conto dell’esigenza del Comandante di non fare differenze tra i vari distaccamenti, e dall’altra mettere in qualche modo su carta un impegno a valorizzare quello di Chivasso. Una realtà infatti che lui considera cruciale nello scacchiere provinciale. Nei prossimi giorni si dovrebbe quindi arrivare ad un documento (che varrà oggi e per sempre) per un utilizzo non esclusivo ma coordinato del mezzo».