Tassa rifiuti triplicata in sei anni
La denuncia della minoranza.
Tassa rifiuti triplicata in sei anni. Questa è la triste realtà che ha vissuto Saluggia negli anni scorsi che ha colpito gli abitanti e i commercianti.
Tassa rifiuti triplicata in sei anni
Quando arriva la busta che contiene la tassa rifiuti, quella che oggi viene chiamata Tari, i cittadini si fanno il «segno delle croce» come si dice in gergo. E il motivo è molto semplice, perché è in continuo aumento. «Dal 2012 ad oggi - spiega il gruppo Un’Altra Saluggia è Possibile - la tassa rifiuti è aumentata. Più precisamente è triplicata come spesso sottolineano i commercianti. Ma dal 2012 ad oggi c’è stata, invece, una continua diminuzione della differenziata. Due dati non slegati quello dell’aumento della tassa da pagare con la diminuzione di differenziata. Infatti, il principio è proprio quello di incentivare la differenziata ottenendo una diminuzione in bolletta. Ma questo molti saluggesi non lo sanno perché in questi anni nulla è stato fatto per sensibilizzare la popolazione a questa pratica. Tanti buttano tutto nel sacco dell’indifferenziata non rendendosi conto che è quello che fa aumentare la bolletta».
La tariffa puntuale
E questa minoranza che non vuole solo criticare ma dare anche risposte concrete spiega: «Quello che noi vogliamo proporre all’Amministrazione per risolvere il problema - continua il gruppo - è la tariffa puntuale, quella che oggi è già adottata a Cigliano e Trino. Cigliano, ad esempio, ha una quota di differenziata del 73 per cento che permette loro di ricevere un ottimo contributo. Noi, che siamo fermi ormai al 52 per cento riceviamo una somma veramente minima. E se non miglioreremo nel 2020 ci troveremo a pagare la sanzione che la Regione Piemonte ha stabilito nella legge 1 del 2018. Infatti, ad inizio anno è stato definito che ogni cittadino potrà produrre, all’anno, al massimo 159 chilogrammi di indifferenziata. A Saluggia, al momento, risultano che siano 180 i chili prodotti da ogni singolo cittadino. Se questo dato non calerà saremo tra quei Comuni che dovranno pagare mentre gli altri, cioè le realtà riciclone, riceveranno un premio».
La discarica
C’è poi la questione della discarica di Sant’Emiliano: «Quella al momento non ci risulta autorizzata - ha spiegato Filippo Stramaccioni - e non sappiamo nemmeno quanto costi al nostro Comune. Quello che sappiamo è che inutile mantenerla attiva visto che gli ingombranti, sfalci e quant’altro vengono direttamente gli operai di Aimeri a raccoglierla a casa. Basta una telefonata e si attiva in servizio».
Maglia nera per i rifiuti
Insomma, Saluggia ha la maglia nera per la raccolta rifiuti e «certamente questa Amministrazione non sta facendo nulla per migliorare - ha spiegato ancora il gruppo - I 5mila euro che hanno messo a bilancio per sensibilizzare la popolazione a poco serviranno. Occorrono politiche più significative. Oltre alla tariffa puntuale nella quale noi crediamo perché abbiamo le prove che i costi calano e soprattutto che paga di più chi non differenze e paga meno chi invece differenzia bene, ci sarebbe ad esempio la politica di incentivare le associazioni ad utilizzare prodotti biodegradabili in occasione delle feste. Potrebbe essere la stessa Amministrazione a proporre il pagamento di queste forniture da parte del Comune oppure un contributo extra in caso di questo utilizzo. Le politiche sono tante ma non si può pensare che bastino 5mila euro per attuarle. Occorre investire di più per far comprendere l’importanza di questa raccolta e soprattutto i benefici che ne potrebbero nascere».