Saluto romano dallo scalone di San Mauro, scoppia il caso

Un giovane di San Mauro protagonista del gesto immortalato, postato e poi "rimosso" da Facebook.

Saluto romano dallo scalone di San Mauro, scoppia il caso
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Polemiche a San Mauro per il gesto goliardico di un ragazzo, ha fatto il saluto romano e lo ha postato su Facebook.

Il caso

La scalinata è inequivocabilmente quella del Municipio di San Mauro. Un uomo si fa immortalare in cima, geometricamente perfetto tra i due lampioni, calcando quello che si trasforma per alcuni istanti in un palco naturale ben visibile. Sfoggia un’espressione determinata mentre tiene il braccio destro protratto verso l’alto.

Il saluto romano dal Comune

Il fermo immagine di un saluto romano da via Martiri della Libertà viene pubblicato sui social, qualcuno lo segnala, lo scatto viene rimosso dalla pagina di Facebook «Quelli di San Mauro». Ma il gesto non rimane ignorato. L’immagine di piazza Venezia è l’associazione di idee che viene spontanea. L’apologia del fascismo è un reato, ma in questi giorni il tema è più vivo che mai e il gesto goliardico sanmaurese si ben configura nel dibattito politico nazionale. Proprio la scorsa settimana, il Parlamento si è scontrato sulle dichiarazioni fatte dal Ministro Lorenzo Fontana in merito alla possibilità di abrogare la legge Mancino. La stessa che, istituita nel 1993, sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista. Aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.

Cosa succede in città

L’estate sovranista - come alcuni settimanali nazionali l’hanno definita - ha preso il sopravvento anche a San Mauro e il clima di una politica «pop», incline a dare adito a luoghi comuni e a populismi, si sfoga sui social contribuendo ad arricchire il dibattito di una (sotto)cultura popolare mediatizzata. «La verità è sovente difficile da riconoscere», commenta a margine della vicenda locale il sindaco Marco Bongiovanni, indossando il ruolo politico di esponente del Movimento 5 Stelle. «L’aspetto mediatico influenza l’opinione pubblica in un periodo in cui il malcontento è percepito con maggiore intensità - continua il primo cittadino -. Prendiamo l’esempio del lancio delle uova all’atleta italiana. In prima battuta si credeva un episodio a stampo razzista, poi si è scoperto che era un gioco idiota di alcuni ragazzini. I media influenzano e sovente la realtà viene offuscata dall’incapacità di una lucida osservazione».

Il commento del sindaco

«Voglio credere si sia trattato di un gesto goliardico e nulla di più, forse una provocazione - commenta sbalordito il sindaco -. Non penso che vi sia un messaggio diretto all’Amministrazione». Il razzismo non c’entra dunque, e per il primo cittadino non è questo il momento di creare allarmismo sul fenomeno. «Si percepisce una sensazione di intolleranza, ma non è razzismo - commenta Bongiovanni -. Stiamo attraversando un periodo dettato da questo malcontento, provocato dal tipo di gestione del fenomeno migratorio. La burocrazia è lenta, tarpa le ali a progetti sostenuti dalle singole Amministrazioni che vogliono, ci provano con tutte le loro forze, a organizzare attività rivolte ai richiedenti asilo accolti nei diversi territori. In quel lasso di tempo, la percezione dei cittadini è che queste persone stiano perdendo tempo in piazza, con i cellulari, senza un controllo e privi di qualsiasi progettualità. Non è così, ma sovente questo messaggio non passa e si generano situazioni di insofferenza difficili da placare. Noi, a San Mauro, abbiamo coinvolto i migranti in alcune attività, tra queste la tinteggiatura delle cancellate delle scuole, ma è uno sforzo immenso: sovente è più pratico e veloce incaricare direttamente l’ufficio tecnico».

La condanna delle forze politiche

Riaffermare i valori della Costituzione, secondo il Partito Democratico locale, è la soluzione. «Quella Costituzione che solo due anni fa sembrava avere così tanti paladini, ora per lo più silenti, e stimolare l'opinione pubblica a mantenere una attenzione vigile su fenomeni di questo tipo è la strada. Sono segnali da non sottovalutare poiché possibili sviluppi pericolosi per la nostra democrazia». «Il fatto è da condannare - aggiunge la presidente di Alternativa Democratica, Serena Stefani -. Non si può giustificare dietro alla frase di circostanza dell’atto goliardico. Continuare a sminuire simili episodi è il terreno fertile per il dilagare del razzismo. Servono azioni collettive e di conoscenza».
Anche il sindaco Bongiovanni riconosce la necessità di un’azione collettiva che possa smorzare i toni di questo preoccupante dibattito. «La battaglia dev’essere perseguita a livello nazionale - conclude -. Sul locale non è sufficiente la voce dei singoli, non basta l’azione “a spot” contro un preciso episodio. E' necessario un coordinamento che stimoli le coscienze e che abbia risonanza».

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