La Lega apre una sede in città

L'obiettivo? «Bissare» il risultato positivo ottenuto alle politiche del 4 marzo.

La Lega apre una sede in città
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La Lega sta facendo le prove per arrivare all’appuntamento elettorale con l’obiettivo di «bissare» il risultato positivo ottenuto alle politiche del 4 marzo.

Lega apre una sede in città

La Lega settimese sta facendo le prove per arrivare all’appuntamento con le prossime elezioni amministrative con l’obiettivo di «bissare» il risultato positivo ottenuto alle politiche del 4 marzo.  Il lavoro dei militanti del partito del vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini è praticamente quotidiano. Tanto che il gruppo guidato dal segretario locale Gianluigi Cernusco ha già provveduto ad aprire una nuova sede. Anche se non è ancora, di fatto, stata inaugurata, la sala allestita nei locali del centro (in via Cavour) è già del tutto operativa.

Una sera con la Lega

«Metti una sera con la Lega», potrebbe essere il titolo della riunione che i leghisti hanno trascorso insieme per la tradizionale riunione settimanale. Chi ha deciso di intraprendere il cammino politico di avvicinamento al partito arriva alla spicciolata, accolti all’interno dai sorridenti Gianluigi Cernusco e dal giovane (e immancabile) Antonio Borrini. Quest’ultimo, giovane e intraprendente leghista, sfoggia una t-shirt bianca. Al centro campeggia la foto di una donna anziana, sotto il motto “Prima gli italiani”. Non è la prima volta che lo fa e - si scopre - che non è neanche l’unica maglietta. «Ne ho tre - conferma scherzando -. Per ribadire il concetto».
Nella sala, che pian piano si anima di militanti di lungo corso o semplici cittadini interessati, si accende la discussione. Tra di loro ci sono giovani, uno è il figlio di un ex politico settimese, un professore di liceo. Tra loro l’estrazione sociale (e quella professionale) è la più variegata. Il tema è quello di provare a ragionare e dialogare insieme sui temi del prossimo programma elettorale.  La Lega sa, anche a Settimo, di aver acquistato sempre più consenso ed è evidente che nessuno voglia sprecare questo “vantaggio” sugli avversari.

Immigrazione al centro

Come facilmente prevedibile il primo punto all’ordine del giorno è stato quello dell’immigrazione e della presenza sul territorio del Centro Teobaldo Fenoglio. «Bisognerebbe chiuderlo», dice uno. «Come si fa a scoprire la rendicontazione dei contributi che vengono erogati per chi accoglie e gestisce i migranti?», chiosa un altro. «Come facciamo a parlare di risorse se poi queste persone dormono sotto i piloni di fronte al centro Fenoglio?». Prima di lasciarsi andare a qualche, banale, confusione sulla gestione delle cooperative che opererebbero - secondo le domande dei militanti - all’interno della struttura di via De Francisco. Sicuramente i leghisti settimesi sono contenti per la leadership conquistata alle ultime elezioni, ma tra loro c’è ancora confusione. Come quando qualcuno azzarda ipotesi sulla gestione delle cooperative interne al campo della Croce Rossa Italiana.

Il tema scuola

Un altro dei temi emerso nel corso della riunione è quello dei voucher scolastici concessi dalla Regione. «Ho sentito alla radio - esordisce un giovane - che a Torino c’è molta difficoltà a concedere i contributi, anche perché molti beneficiari sono stranieri che entrano di forza nel nostro welfare sociale. Com’è la situazione a Settimo, come possiamo scoprirlo?».

Le case popolari

Un’altra delle battaglie  sembra più che mai intenzionata a portare avanti è quella sul diritto alla casa. A dimostrazione che il gruppo di lavoro vuole fare pressione su quelli che sono i problemi più avvertiti dai cittadini che vivono sul territorio. Dare risposte e soluzioni concrete. Questo vogliono fare «Il motto “prima gli italiani” - sottolinea il segretario Cernusco - riguarda sia la necessità di usare in modo completamente diverso il Centro Teobaldo Fenoglio, sia la precedenza alle tantissime famiglie italiane in difficoltà che non possono accedere alle case popolari anche perché molte sono occupate da chi non ne ha titolo». «Servono più controlli, magari coordinati con l’Agenzia delle Entrate, per censire chi abita in quelle case e per verificare la veridicità delle autocertificazioni sui redditi che, troppo spesso, permettono a chi non ne avrebbe diritto, di accedere ai contributi per la mensa o per i servizi. Anche il Comune, attraverso i vigili, può fare qualcosa. E noi ci batteremo affinché questo sistema possa definitivamente cambiare». La strada verso le elezioni, certo, è ancora lunga. Ma i leghisti settimesi già pensano al prossimo Governo della Città.

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