Attira il rivale in amore in cantina a Chivasso e lo «massacra»
Ad attendere la vittima c'erano tre uomini incappucciati.
Attira il rivale in amore in cantina e lo «massacra» a colpi di mazza. L’ho riconosciuto dalla stazza e dagli occhi».
Non ha dubbi la parte offesa, personal trainer settimese finito al centro di una brutale aggressione.
Attira il rivale in amore
Attira il rivale in amore in cantina e lo «massacra» a colpi di mazza. La vittima dice di aver riconosciuto il suo aggressore dagli occhi e dalla stazza. Ma toccherà ora al giudice Elena Stoppini, del Tribunale di Ivrea, stabilire se dietro quel passamontagna ci fosse veramente Federico Simioni, torrazzese di 34 anni difeso dall’avvocato Rita Buzzichelli.
In tribunale, le deposizione
A ripercorrere i fatti avvenuti nella sanguinosa notte tra il 31 marzo e il 1 aprile del 2014 è stato proprio il settimese che ha testimoniato martedì 16 aprile, in un’aula di udienza penale del Tribunale di Ivrea.
Mentre si trovava nell’appartamento di Chivasso della sua compagna si è verificato un blackout. L’uomo scende allora in cantina dove si trovava il contatore per cercare di risolvere il calo di corrente, ma non sa che ad attenderlo c’è una vera e propria imboscata.
Nel seminterrato, infatti, trova tre uomini incappucciati che lo pestano selvaggiamente con delle mazze, e sull’identità di uno di loro non nutre sospetti.
Nei mesi precedenti...
Nei mesi precedenti, stando alla sua ricostruzione, Simioni avrebbe aggredito verbalmente il settimese, accusandolo di avere una relazione proprio con la moglie dell’imputato, allieva del corso di palestra tenuto dalla vittima.
L'accusato respinge tutto
Il torrazzese, però, nega di essersi recato nel seminterrato in cui sono avvenuti i fatti. Quella sera avrebbe cenato al Burger King di Settimo Torinese e si sarebbe poi recato in due locali del chivassese insieme ad alcuni amici prima di fare poi rientro nella sua abitazione (dove è stato fermato dai Carabinieri intorno alle ore 3 del mattino): versione confermata anche dai tabulati telefonici redatti dai Carabinieri di Chivasso durante le indagini.
Resta però un «buco» proprio durante l’orario in cui sarebbe avvenuta l’aggressione, poco dopo la mezzanotte. Il processo riprenderà nella giornata di martedì 11 giugno.